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Cronaca

Giocatori in mutande nei luoghi "sacri" con il patrocinio del Comune: è polemica

L'ex vicesindaco e assessore alla Crescita Jacopo Bulgarini D'Elci in un post su Facebook stigmatizza l'iniziativa (e non è l'unico)

Sta facendo molto discutere, e non poteva essere altrimenti, l'inziativa dell'LR Vicenza per la OTB Foundation che destinerà il ricavato a progetti di riqualificazione delle aree colpite dalla recente catastrofe naturale.

I giocatori biancorossi hanno posato in biancheria intima o jeans nei luoghi d’arte della città, con il patrocinio del Comune, e le foto di Julian Hargreaves  sono state utilizzate per un calendario che verrà allegato al numero di dicembre della rivista Rolling Stones oltre che essere disponibile nei canali di vendita della società. 

L'azione di marketing benefico ha spaccato l'opinione pubblica: da un lato i fedeli e numerosi fans del nuovo vulcanico patron (la carica è affidata al figlio Stefano) che non vedono l'ora di avere tra le mani la strenna dall'altro un eterogeneo gruppo di scettici con le più svariate motivazioni. 

Tra tutti, spicca l'ex vicesindaco e assessore alla Crescita Jacopo Bulgarini d'Elci che, citando un articolo de Il Giornale di Vicenza, punta il dito soprattutto contro il patrocinio del Comune. 

"In mutande in Olimpico, sulla Basilica, davanti al santuario di Monte Berico, o in quella Piazza della Vittoria che ricorda i caduti della prima guerra mondiale. Non me la prendo con Diesel (fa il suo marketing) né coi calciatori (è una iniziativa di beneficienza e promuove la squadra a livello nazionale). E pazienza se trovo la pensata volgare e tristanzuola. Quel che non riesco a mandare giù è l’incoerenza delle istituzioni politiche e culturali cittadine.

Per dire: l’attuale sindaco ha tuonato negli anni più volte contro spettacoli teatrali di artisti blasonati perché troppo audaci per l’Olimpico, da lui definito uno spazio “sacro”, da proteggere (dall’arte, apparentemente). Il teatro di ricerca è inadatto al palcoscenico palladiano, ma i ragazzi in mutande van bene? E ancora: ricordo le autorevoli istituzioni e associazioni culturali vicentine criticare, che so, le finali europee di scherma fatte eccezionalmente dinanzi la scena scamozziana (troppo chiassoso!); gli ombrelloni dell’Ultima Spiaggia (troppo volgari!); il nuovo percorso narrativo che racconta l’Olimpico firmato da Alessandro Baricco (troppo... POP!).

Sono invece consoni i calciatori in lingerie, sulla terrazza della Basilica o appoggiati alle colonne di palazzo Chiericati (colonne “proibitissime”, come le definisce con sottile arguzia Gian Marco Mancassola nel bell’articolo del GdV - che consiglio di comprare anche in cartaceo per assicurare l’effetto “paginone”)?

Il centrodestra cittadino si riempie ogni altro giorno la bocca della parola “tradizione”: onora la tradizione il marcantonio in slip davanti al Santuario di Monte Berico, appoggiato alla balaustra del Piazzale della Vittoria che ricorda le migliaia di Caduti della prima guerra mondiale? Le rispetta? E la Soprintendenza, che ne pensa?

Solleviamo il velo dell’ipocrisia! Mettiamo a nudo le incoerenze! Non spingeteci a pensare, Dio non voglia, che Vicenza sia proprio così: in mutande.

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