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Cronaca Borgo Berga

Vicenza, bufera sulla Tav, Cicero: "Tante bugie sui progetti"

Mentre la Commissione Territorio analizza il progetto Tav a Vicenza, l'ex assessore alla mobilità Claudio Cicero riapre la polemica sul vecchio progetto: "La soluzione proposta dal sindaco non è la migliore per la città"

La Tav passerà per Vicenza, salvo colpi di scena, comune ed enti preposti sembrano tutti accordo, ma non si spengono le polemiche sul progetto presentato poco prima delle feste. A riaprire la discussione non poteva che essere il consigliere comunale ed ex assessore alla mobilità Claudio Cicero, che per primo, nel ormai lontano 2006, aveva studiato il passaggio dell'alta velocità in città. La nuova rete ferroviaria è destinato a cambiare il volto di Vicenza. Una stazione in fiera per le merci, una rete filobus che tagli per il centro, ancora una nuova fermata nel groviglio Borgo Berga ed infine l'abbandono dell'attuale stazione ferrovia, carne al fuoco ne è stata messa tanta, e in molti ora studiano il progetto definitivo, senza dimenticare altri studi che fino a poco tempo fa sembravano migliori ma che poi sono stati giudicati poco affidabili, un accusa che Cicero rimanda al mittente: "Sul tracciato però continuano le bugie e le mistificazioni. Non corrisponde infatti al vero che nel progetto previsto nella delibera CIPE del 2006 non fosse prevista la fermata a Vicenza. La fermata era ben prevista e nell'attuale stazione, funzionale al centro della città! Il resto sono solo bugie" Nel mirino dell'ex assessore finiscono le ottanta espropriazioni, non previste nel progetto del 2006 e la cancellazione nella geografia ferrioviaria della vecchia stazione centrale, per altro risistemata da poco. 

" La soluzione sostenuta oggi dal sindaco non è certamente la migliore per la città;- sostiene l'ex assessore- ecco perché chiediamo con forza un maggior approfondimento ed una verifica puntuale delle criticità tecniche. Questo progetto sventra pesantemente la città, contrariamente al progetto CIPE 2006: ricordo che, oggi, sono previste oltre 80 demolizioni tra case, palazzine e capannoni, sulle quali la città non sa nulla! Rinunciare alla stazione storica significa allontanare i flussi e compromettere l’accessibilità delle aree centrali, senza che la filovia possa porvi rimedio, con una netta perdita di valore. Il progetto CIPE faceva proprie, giustamente, queste considerazioni, mantenendo l’attuale stazione centrale."

La discussione rimane aperta e rischia di diventare il nuovo punto di rottura delle diverse anime della città. Visto che in un intervista a il Giornale di Vicenza" proprio il neo Questore Gaetano Giampietro  meditava sulla possiblità di movimenti simili a quelli che avevano animato la città contro la base Dal Molin, questa volta in lotta contro l'alta velocità. 

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