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Cronaca

Vicenza, assolta Michela Buratto: il doping era nella crema anticellulite

La campionessa di rugby era stata trovata positiva al doping ma è stata scagionata. Una sentenza chiarisce le sostanze vietate erano contenute in una crema anticellulite e nelle pastiglie per dimagrire

Nel 2006 la campionessa di rugby Michela Buratto venne trovata positiva al doping appena prima dell'inizio di uno stage con la Nazionale. Da allora la battaglia si spostò dal campo ai tribunali: mercoledì l'assoluzione. 

Come riportato nella versione cartacea de Il Giornale i Vicenza, la 40enne  ex giocatrice è stata prosciolta. La giustizia sportiva l'aveva sospesa per un anno dalle attività agonistiche dopo averla trovata positiva al furosemide, un principio attivo che ha la capacità i mascherare la presenza di altre sostanze dopanti e che per questo è iscritto nella lista di quelle vietate. Come da prassi, alle misure della giustizia sportiva segue la causa penale per violazione della legge antidoping, un iter che ha tempi diversi per decidere sulla colpevolezza o meno di un atleta. 

Con anni di ritardo, dunque, la comunque gloriosa carriera della Buratto si libera di ogni sospetto: la rugbista aveva assunto senza saperlo il furosemide, contenuto in una crema anticellulite, usata per altro dopo la fine dei campionati di quell'anno e sotto prescrizione medica, e in alcune pastiglie per dimagrire. 

Per la vicentina resta il rimpianto di quella stagione andata perduta mentre era al massimo della sua carriera sportiva. 

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