Gli uomini della squadra mobile hanno assicurato alla giustizia uno tunisino che riforniva di hashish gli spacciatori di Campo Marzo: l'arresto è avvenuto mercoledì pomeriggio. L'uomo E.O. A. del '77 , senza precedenti per droga, conduceva una vita normale ed era di fatto un insospettabile.  Senza permesso di soggiorno, inespellibile perchè padre di tre figli avuti dalla compagna italiana, aveva perfino ricevuto l'assegno per i bebè voluto dal governo Renzi. 

Quando gli agenti della squadra mobile lo hanno fermato stava rientrando nel suo appartamento in via Quadri, accanto a lui i figli, l'ultimo dei quali ha solo un anno ed era in passeggino. Alla vista dei poliziotti lo spacciatore non ha esitato ad abbandonare la sua prole provando a fuggire scavalcando un cancello, è stato immediatamente braccato. 

Nel comodino della camera da letto, teneva nascoste tre panetti da un etto di hashish marchiate con la frase: "Tutto bene". Durante la perquisizione la polizia ha trovato anche 700 euro in contanti, un taglierino utilizzato per dividere la droga in dosi, un bilancino e due telefonini utilizzati per mettersi in contatto con i clienti. 

Secondo la ricostruzione degli investigatori, il tunisino era un professionista dello spaccio. Ufficialmente disoccupato, in Campo Marzo metteva raramente piede: la sua droga, infatti veniva smerciata dai piccoli spacciatori che frequentano  il parco  e che ora dovranno cercare un nuovo punto di riferimento. 

Durante le fasi concitate dell'arresto, mentre la compagna italiana era in preda ad una crisi nervosa, lo spacciatore ha tentato di giustificarsi: "Devo pur mantenere la mia famiglia". Dalla Play Station all'arredo della casa dove abitava gli agenti hanno potuto immaginare che il tunisino avesse uno stile di vita medio borghese.