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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Vicenza, studenti portati a sparare: scoppia la polemica sulla scuola

Il consigliere del Pd Zanoni ha segnalato il caso dell'Almerico Da Schio dove tra le offerte formative ci sono le uscite al tiro a segno. E si è rivolto alla Regione: "Giusto vietare questo tipo di pratica"

Studenti portati al tiro a segno dove imparano a sparare. È polemica sul piano formativa dell'Istuto tecnico cemmerciale "Almerico da Schio" di Vicenza. A denunciare il caso il consigliere regionale del Pd Andrea Zanani che si appella affinchè la Regione intervenga per vietare nelle scuole venete ogni attività legata all’uso delle armi. 

A segnalare al consigliere il fatto è stato un genitore di un ragazzo di 14 anni.  “Mi giunge da parte di un genitore di un ragazzo di prima superiore una segnalazione che, a maggior ragione di questi tempi, ritengo sconcertante. Un istituto tecnico di Vicenza, l’Almerico da Schio, ha infatti deciso di prevedere tra le proprie attività formative anche quella di avvicinare i ragazzi minorenni alla pratica del tiro a segno portandoli direttamente al poligono".

Zanoni fa notare che nel sito web della scuola questa attività non compare tra quelle legate al piano dell’offerta triennale. "Posso capire che il tiro a segno sia una disciplina sportiva che, come tutte, punta a creare vivai e promuove la diffusione tra i giovani. Ritengo tuttavia che l’utilizzo di pistole ed armi, seppur ad uso sportivo, non debba essere promosso in alcun modo dalla scuola pubblica”.

La prativa al tiro a segno sono indicate invece in un opuscolo di presentazione dell'istituto come "pratica sportiva "per potenziare comportamenti ispirati a uno stile di vita sano". Sarebbero quattro le uscite, tre a dicembre e una a gennaio, fatte fino a ora con l'insegnante di educazione fisica assieme agli alunni di 14 e 15 delle due prime del Da Schio. I ragazzini si sono recati a piedi al vicino poligono di Laghetto a sparare con fucili ad aria compressa. Una attività che infuisce sul voto della materia "scienze motorie". 

Zanoni, oltre alla denuncia del fatto incalza così la Regione: “Mi rivolgo al presidente Zaia e all’assessore all’istruzione Donazzan affinché facciano luce sul caso auspicando soprattutto che intervengano per bandire dal Veneto ogni tipo di attività scolastica che preveda l’uso di armi, anche se ad aria compressa. Sarebbe un atto doveroso e di responsabilità: non è infatti accettabile che la scuola diventi luogo nel quale facilitare l’avvicinamento e la pratica di strumenti che, al netto del risvolto sportivo, restano drammaticamente ed in via prioritaria strumenti di offesa e morte. Tanto più alla luce dei recenti e periodici fatti di sangue che hanno trasformato le scuole negli Stati Uniti in tragici luoghi di mattanza: non c’è davvero bisogno di inseguire, neppure alla lontana, questo modello totalmente negativo”.

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