Vicenza, 20enne violentato dal gruppo e marchiato a fuoco per vendetta

Dopo aver trascorso gli oltre 5 mila chilometri che dividono il Pakistan dall'Italia nel rimorchio di un camion, pensava che il peggio fosse alle spalle. Per un richiedente asilo 20enne  la permanenza a Vicenza si è rivelata un vero inferno. Il ragazzo sarebbe stato violentato e ustionato da alcuni connazionali all'interno di una struttura gestita da una cooperativa. 

Come riportato sulle pagine de Il Giornale di Vicenza, su quanto accaduto sta indagando la polizia che ha avuto il andato dalla procura. Secondo una prima ricostruzione, il 20enne è arrivato in città qualche ese fa. Ha subito richiesto l'asilo politico ed in attesa che si vagli la sua posizione è stato trasferito in una delle strutture ricettive della città. Ancora prima del fotosegnalamento al giovane è stato dato un cellulare, l'unico modo per tenersi in contatto con la famiglia rimasta in patria. Il telefono avrebbe fatto gola ad alcuni connazionali del ragazzo che, non appena è arrivato nella struttura della cooperativa, si è visto sfilare il prezioso oggetto.

I 20enne ha denunciato l'accaduto ai responsabili del centro, che in poco tempo gli hanno restituito il telefono. L'episodio, però, avrebbe fatto scattare l'odio del gruppo verso i nuovo arrivato. Il giovane avrebbe subito abusi sessuali di gruppo praticamente ogni giorno. Sarebbe stato obbligato a bere fino ad essere ubriaco per sopportare meglio il dolore, ed in un caso sarebbe stato anche marchiato a fuoco con delle monetine, appoggiate con forza sulle natiche. Tutto ciò sarebbe avvenuto senza che nessuno dei responsabili della cooperativa sapesse nulla. L'uomo alla fine si è rivolto alle autorità dopo l'ennesima visita in ospedale. Il suo racconto sarebbe confermato dai referti medici.