rotate-mobile
Cronaca Asiago

Vicentini famosi: Mario Rigoni Stern

Scrittore legatissimo alla sua terra, l'Altopiano di Asiago, Rigoni Stern raccontò la drammatica ritirata degli italiani in Russia, le meraviglie della natura e lo spirito montanaro

Leggere Mario Rigoni Stern è prendere parte ad un viaggio alla scoperta di una parte di vicentino che non ti aspetti possa essere tanto straordinaria. Con una scrittura sobria e diretta, mai pomposa, lo scrittore racconta con gli occhi del cuore i paesaggi rocciosi, le montagne e i boschi che fin da bambino ha amato ed ha considerato "casa". Non solo. Con la stessa vivida scrittura Rigoni Stern riesce a riprodurre in un racconto, che gli ha permesso di ottenere un posto d'onore tra gli scrittori più importanti del '900, l'esperienza della ritirata delle truppe italiane in Russia durante la seconda guerra mondiale, episodio che lo segnerà profondamente.

Ma partiamo dall'inizio. Mario Rigoni Stern nasce ad Asiago il 1° novembre 1921. Terzo di sette fratelli, Rigoni Stern trascorre l'infanzia tra le malghe dell'Altipiano di Asiago, cresce in una famiglia numerosa e trascorre il tempo studiando e giocando tra quelle montagne che gli saranno sempre care. È in un passo de "Il sergente nella neve" che accenna un ricordo di quei giorni felici, quando spiega che "… stanchi di giocare ci sdraiavamo ai piedi dei Quattro larici e a voce alta leggevo libri di avventure; ognuno di noi era un personaggio: Corsaro Verde, Penna di Falco, Sandokan, Kim, il Capitano. Al tramonto salivamo tutti sulla cima degli alberi, ognuno aveva il suo, e, da lassù, si osservava in silenzio il cielo dove vagavano fantastiche nuvole rosse”. 

Grande importanza nella vita del giovane Rigoni Stern ha anche la famiglia: il padre e la madre sono commercianti di prodotti del luogo e questo lo porta a conoscere da vicino la comunità vicentina nella quale vive e che spesso troverà spazio nei suoi racconti.

rigoni-f07f9-2L'adolescenza però è fatta di temperamenti e una volta conclusa la terza avviamento al lavoro, Rigoni Stern decide di arruolarsi volontario alla scuola militare di Aosta. Con l'entrata in guerra dell'Italia nel giugno del '40, Stern viene inviato a combattere su diversi fronti. Ma l'esperienza che cambia per sempre la sua vita è la spedizione in Russia, per la quale parte volontario: la storia ci consegna il racconto di un'esperienza disastrosa per le truppe italiane, costrette alla ritirata. 

Catturato dai tedeschi, viene deportato in un lager a Hohenstein. Come tanti altri italiani, quando gli viene offerta la possibilità di ottenere la libertà in cambio dell'arruolamento nelle forze della Repubblica sociale italiana, lui rifiuta: questa decisione gli costerà due anni di prigionia.

Rigoni Stern fa ritorno ad Asiago nel 1945. Da qui ha inizio la sua carriera letteraria, che inaugura con il racconto autobiografico "Il sergente nella neve", pubblicato nel 1953, nel quale racconta il dramma vissuto in Russia. Il libro viene accolto con grande apprezzamento da lettori e critici. 
In seguito comincerà a cimentarsi su romanzi incentrati sul suo grande amore per la natura, come "Il bosco degli urogalli", insieme di racconti di Stern che Italo Clalvino decide di mettere insieme, e "Uomini, boschi e api". 

La maturità artistica viene sancita, sul finire degli anni '70, con la pubblicazione di “Storia di Tönle”, che nel 1979 vince i premi Bagutta e Campiello. La cosiddetta “Trilogia dell’Altopiano” viene completata poi da “L’anno della vittoria” e “Le stagioni di Giacomo". Collabora con Ermanno Olmi e Tullio Kezich alla sceneggiatura del film per la tv "I recuperanti".

Rigoni Stern, dopo aver ricevuto nel 2005 la cittadinanza onoraria di Montebelluna, si è spento all'età di 86 anni, il 16 giugno 2008, a causa di un male incurabile. 

Fonte Wikipedia

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vicentini famosi: Mario Rigoni Stern

VicenzaToday è in caricamento