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Cronaca Valdagno

Valdagno, chiusa la palestra Garbin, è inagibile: "Mobilitiamoci"

Un crollo ha riguardato un paio di metri quadrati di intonaco e durante il sopralluogo il consigliere delegato all'edilizia scolastica, Ennio Tosetto, ed i tecnici hanno rilevato situazioni di sfondellamento diffuso e di distacco in atto. Appello di Tosetto alle famiglie

“Abbiamo disposto la chiusura per almeno un mese dell'ex palestra Garbin, oggi in uso al liceo “Trissino”. La struttura è risultata infatti totalmente inagibile”. Sembrava solo un piccolo cedimento dell'intonaco ma quando i tecnici provinciali, guidati dall'ingegnere Giuseppe Piccioli del Global Service, hanno raggiunto Valdagno si sono letteralmente messi le mani nei capelli.

Lo spiega Ennio Tosetto, consigliere delegato all'Edilizia Scolastica e ai Lavori Pubblici: “In breve il crollo ha riguardato un paio di metri quadrati di intonaco e durante il sopralluogo abbiamo rilevato situazioni di sfondellamento diffuso e di distacco in atto. Abbiamo pertanto provveduto a un monitoraggio completo della struttura, operazione che ci ha convinto a chiuderla”. Un intervento tempestivo e fortunato, ma i tempi non sono certo una casualità. Costruito negli anni '50 del secolo scorso, l'edificio appartiene infatti a quel segmento di patrimonio edilizio e scolastico tenuto costantemente sotto controllo. “Siamo consapevoli – continua Tosetto – delle difficoltà, per questo abbiamo messo a punto una modalità operativa più celere, proprio per non trascurare i dettagli, che, come in questo caso, diventano degli avvertimenti”.

La buona notizia, per gli studenti interessati e per gli sportivi delle associazioni che si appoggiano alla palestra, è che nei prossimi giorni sarà realizzato un progetto di intervento per ripristinare e mettere in sicurezza l'intera struttura. Ci vorranno almeno 30 giorni, ma meglio uno stop forzato che una disgrazia. Tosetto, però, incalza e chiama alla solidarietà anche famiglie e territorio. “Noi vogliamo lavorare sulla programmazione e non sull'emergenza. Ci sono tante situazioni che vorremmo e dovremmo approfondire, tante verifiche strutturali da compiere a tappeto, ma lo Stato ci ha tagliato i fondi e non possiamo che intervenire a macchia di leopardo. Il fatto, però, che stiamo parlando dei nostri figli, dei nostri ragazzi, del nostro futuro e sugli ambienti scolastici, la loro sicurezza, la loro funzionalità dovremmo ritrovarci tutti assieme nel chiedere rispetto, attenzione ed investimenti ai nostri governanti”.

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