rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ulss 6 in prima linea per la prevenzione, a Vicenza primo ente no profit per combattere la Sepsi

Se non diagnosticata e trattata tempestivamente, la malattia può in alcuni casi progredire rapidamente e determinare un danno a carico di uno o più organi, portando a shock settico e mettendo in pericolo la vita stessa. Stimati in Italia 60mila decessi l'anno

Sarà vicentino il primo ente non profit in Italia per lo sviluppo dell’informazione sanitaria e della ricerca scientifica sulle gravi infezioni sistemiche e sul loro trattamento della Sepsi, una sindrome clinica che deriva da una risposta anomala e generalizzata dell’organismo ad un’infezione causata dalla penetrazione e moltiplicazione di un microrganismo nel corpo.

Uccide 4 volte più del tumore al colon, 5 più dell’ictus e 10 più dell’infarto: si stima che colpisca 26 milioni di persone al mondo e solo in Italia causi 60mila decessi l’anno. Se non diagnosticata e trattata tempestivamente, la malattia può in alcuni casi progredire rapidamente verso un quadro di sepsi severa e determinare un danno a carico di uno o più organi, portando a shock settico e mettendo in pericolo la vita stessa.

In occasione della Giornata mondiale della Sepsi - che cade il 13 settembre - l’Ulss 6 richiama l’attenzione sull’importanza di aumentare la consapevolezza su questa patologia e di promuovere - presso gli operatori sanitari e nell’opinione pubblica - comportamenti fondamentali per la prevenzione delle infezioni. Solo il tempestivo riconoscimento della malattia, associato ad una gestione terapeutica adeguata nel tempo e nei metodi permette infatti una prognosi più favorevole.

L’attenzione all’igiene personale, il controllo del corretto stato di conservazione dei cibi, le vaccinazioni, la cura delle infezioni in atto, l’uso appropriato degli antibiotici sono alcune buone pratiche di prevenzione. Conoscere la malattia è un requisito essenziale non solo per prevenirla, ma anche per diagnosticarla prima che la prognosi peggiori.

La mortalità, secondo le linee guida per la gestione della sepsi severa e dello shock settico promosse dalla Surviving Sepsis campaign, può ridursi in maniera significativa attraverso l’adozione tempestiva di strategie di provata efficacia.

In questo contesto, si segnala l’impegno portato avanti negli ultimi anni dall’Ulss 6, con l’applicazione delle più aggiornate linee guida internazionali per la diagnosi e trattamento della sepsi, grazie anche all’organizzazione di una serie di eventi formativi mirati che hanno visto complessivamente la partecipazione di circa 300 medici ed infermieri negli ospedali di Vicenza e Noventa Vicentina, della Casa di Cura Eretenia e della Casa di cura Villa Berica.

Non solo, ma grazie all’impegno congiunto nella ricerca dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione, in passato guidata dal professor Pasquale Piccinni, ora diretta dal dottor Raffaele Bonato, e del dipartimento interaziendale di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale, diretta dal professor Claudio Ronco, proprio a Vicenza un inedito approccio multidisciplinare - il cosiddetto “Vicenza model” studiato e applicato in tutto il mondo – ha consentito di mettere a punto speciali tecniche di supporto multiorgano nel paziente critico, con una particolare attenzione anche al trattamento della sepsi.

"Anche alla luce di questa importante tradizione nella ricerca, diagnosi e terapia sui pazienti in shock settico – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 6 Giovanni Pavesi – come azienda riteniamo particolarmente importante richiamare l’attenzione su questa problematica e siamo orgogliosi che proprio a Vicenza nasca il primo ente non profit dedicato alla informazione, formazione e ricerca scientifica su questa patologia in Italia".

"La formazione sarà sempre più importante, coinvolgendo in futuro anche i medici di medicina generale – sottolinea il professor Pasquale Piccinni – perché sono spesso i primi che entrano in contatto con il malato e possono diagnosticare e curare precocemente la malattia. Inoltre hanno la possibilità di promuovere attivamente la prevenzione tra i cittadini.

La sepsi purtroppo è un gigante ancora poco noto. Parole come “cancro” o “infarto” evocano immediatamente un senso di paura: parlare di “sepsi” invece non genera altrettanto allarme, pur essendo una patologia che colpisce ogni anno in Italia più del tumore al seno, al polmone ed alla prostata messi insieme, con una probabilità di morte, per le forme gravi, superiore a quella di patologie come l’infarto del miocardio e l’emorragia cerebrale. Proprio il professor Pasquale Piccinni sarà, insieme con la Fondazione Ferrari onlus, tra i promotori di questo Ente non profit vicentino, al momento costituendo, il primo in Italia interamente dedicato alla sepsi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ulss 6 in prima linea per la prevenzione, a Vicenza primo ente no profit per combattere la Sepsi

VicenzaToday è in caricamento