Ditta di San Tomio di Malo truffata per 30mila euro da banda di sardi
Avevano raggirato aziende in tutta Italia, i 4 sardi che sono stati arrestati nelle scorse ore dai carabinieri. Con assegni scoperti, acquistavano materiale agricolo e lo rivendevano sottocosto, intascandosi il ricavato
Ci ha rimesso trentamila euro di merce, una ditta di San Tomio di Malo caduta nella truffa ordita da una banda composta da 5 sardi. Quattro persone di Gregei, nel cagliaritano, sono state arrestate mentre il quinto componente, incensurato avrà l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: tutti dovranno rispondere dell'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa,
La banda acquistava con assegni scoperti da aziende di tutta Italia specializzate nella vendita di mangimi, attrezzatura e materiale per l’agricoltura e l’allevamento, poi sparivano per rivendere la merce in Sardegna sotto costo e in nero a operatori locali.
Nella truffa, su cui i carabinieri di Isili indagano da un anno, sono coinvolti tre fatelli, S., G. e G. M. rispettivamente di 35, 33 e 30 anni, che nel paese svolgevano lavori saltuari come servo pastore o collaboratori di aziende di autotrasporto. Al piu’ giovane e’ stata applicata la misura cautelare piu’ blanda.
Secondo l’accusa, sono i compaesani G. S., 37 anni, titolare di un mangificio nella vicina Escolca, e S. F., 38 anni autotrasportatore, i principali protagonisti dell’attivita’ illecita, che ha alimentato un giro d’affari di circa 250mila euro ai danni delle dodici aziende truffate, oltre a San Tomio, anche ad Arezzo, Tarquinia (Viterbo), Migliarino (Ferrara), Arborea (Oristano), Villanovafranca (Cagliari), Manciano (Grosseto), San Matteo Decima (Bologna) e Pacciano (Perugia).