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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Quasi quanto a L'Aquila, Vicenza illesa ma rimane la paura

Vicenza quasi illesa, mentre sono 6 le vittime accertate nei paesi vicino all'epicentro: 3 operai, di cui uno ancora disperso, e 2 donne morte per malore. La scossa di oggi poco inferiore a quella di 6.2 che devastò L'Aquila

Veneto quasi "illeso". Nessun danno significativo, ma centralini dei vigili del fuoco intasati dalle telefonate di cittadini in cerca soprattutto di informazioni: questo è il quadro, secondo la protezione civile del Veneto, delle scosse di terremoto che sono state avvertite nel corso della notte in tutta l'area della pianura veneta. Qualche danno è segnalato nel rodigino, tra Ficarolo e Fiesso Umbertiano, senza comunque alcuna conseguenza per le persone. Dalle prefetture dei capoluoghi veneti non sono giunte al momento alla protezione civile segnalazioni particolari.

AQUILA 6.2, OGGI 6. Forte quasi quanto quello a L'Aquila. Il 6 aprile 2009 la terra tremò con magnitudo a 6.2. Il terremoto che stamattina è stato avvertito a Padova svegliando la gente e che ha avuto per epicentro l'Emilia si è fermato poco al di sotto: a 6. Il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) ha rivisto infatti a 6 (dal precedente 5.9) la magnitudo del forte terremoto che ha colpito nella notte l'Emilia Romagna, e l'ipocentro della scossa a 5,1 chilometri di profondità (dai precedenti 10,1). Degli altri recenti "grandi" terremoti in Italia, quello del 1976 in Friuli è stato di magnitudo 6.2, quello dell'Irpinia (1980) di magnitudo 6.8, quello di Umbria e Marche (1997) di magnitudo 5.6.

FERROVIE. A titolo precauzionale la circolazione ferroviaria tra Bologna e Padova è stata bloccata nella notte, mentre sono in corso controlli, sempre a titolo preventivo, anche sull'asse Bologna-Verona.

LE VITTIME E I FERITI. Ben 6 i morti, tra cui una persona dispersa per la quale non ci sarebbero più speranze di recuperarla in vita: si tratta di un operaio, dopo il crollo del tetto della fonderia Tecopress di Dosso, frazione di Sant'Agostino a Ferrara. Due operai sono deceduti sempre a Sant'Agostino sotto le macerie di una fabbrica di ceramica. Si tratta di Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni: lavoravano al reparto monocottura della Sant'Agostino Ceramiche quando è crollato il tetto della fabbrica. Avrebbero terminato il loro turno di lavoro alle 6. Confermato anche il decesso di una persona nel crollo di un capannone industriale di un'azienda, la Ursa, a ciclo continuo di polistirolo espanso a Ponte Rodoni di Bondeno, nel Ferrarese. Quest'ultimo è un operaio marocchino di 29 anni, il suo turno sarebbe terminato alle 5: è stato colpito in testa da una trave. Il sisma ha causato anche il malore che ha provocato la morte di una donna tedesca di 37 anni a Sant'Alberto di San Pietro in Casale (Bologna). Stessa sorte per un' ultracentenaria che sarebbe morta per un malore a Sant'Agostino. Secondo le forze dell'ordine si registrano una cinquantina di feriti non gravi.

EVACUAZIONI. A Mirandola, ancora n provincia di Ferrara, è stata disposta l'evacuazione dei malati gravi ricoverati nell'ospedale cittadino. La decisione, si apprende dalla protezione civile, è stata presa a scopo precauzionale dopo il terremoto che ha colpito la zona. Si sta evacuando anche una casa per anziani a Finale Emilia, comune vicinissimo all'epicentro, sempre a scopo precauzionale.
 

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