rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Tangenti Mose, le accuse a Lia Sartori: "Aveva in mano la sanità"

Piergiorgio Baita, ex amministratore della "Mantovani spa" nega di aver mai dato soldi all'eurodeputata vicentina in modo diretto perchè i rapporti non erano buoni: "O Gemmo o niente" per la sanità veneta

Era la vera padrona della sanità veneta: appalti "vietati" per chiunque non fosse la Gemmo. Lo racconta, riferendosi a Lia Sartori, ai pm Ancillotto e Buccini, Piergiorgio Baita, ex amministratore dell'impresa di costruzioni Mantovani spa, nell'ambito dell'interrogatorio per l'inchiesta Mose.

Baita è coinvolto proprio perchè figura tra gli imprenditori che finanziarono illecitamente la campagna elettorale dell' ex europarlamentare vicentina ma lui, come riportato da Il Giornale di Vicenza, racconta: "I rapporti non erano buoni e non le ho mai dato denaro di persona, ma solo tramite l'ingegnere Mazzcurati, del Consorzio Venezia Nuova". Il denaro, 200mila euro in contanti in nero e 25mila contabilizzati, servivano per "accelerare" i lavori del Mose, cui l'impresa di Baita partecipava. 

L'attenzione degli inquirenti, per quanto riguarda Sartori, è sul mondo degli appalti della sanità veneta. Sarebbe coinvolta negli appalti e nella gestione del project financing di alcuni nuovi ospedali veneti, tra cui quello di Santorso. Dal canto suo, l'ex parlamentare dai domiciliari si difende con forza, negando un simile coinvolgimento. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tangenti Mose, le accuse a Lia Sartori: "Aveva in mano la sanità"

VicenzaToday è in caricamento