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Cronaca Marostica / Via Caribollo

Sgombero della fattoria, il Governo vuole vederci chiaro

La vicenda della famiglia Minuzzo, di Marostica, dai tavoli della polizia a quelli di Palazzo Chigi. Domani prevista l'azione delle forze dell'ordine

È una storia di provincia quella di Angelo Minuzzo, allevatore e agricoltore di Marostica. È una storia di debiti creati indirettamente dalla crisi economica che ha travolto tutta Italia. È una storia di legge e di cuore, che non sempre coincidono e che, a ben vedere, disegna la realtà in modo freddo e senza il minimo senso della ragione. Angelo è uno dei tanti allevatori e agricoltori che abitano in provincia di Vicenza, un sessantenne nato e vissuto nella sua fattoria a Vallonara, in via Caribollo.

Non è un grande allevamento il suo, ma è tutta la sua vita.

Ventiquattro mucche di cui solo la metà producono il latte. Attività, quella della produzione, che ha visto i prezzi crollare in modo repentino con l’arrivo del latte dagli altri paesi europei. Un mondo delicato quello legato all’agricoltura, che vive di equilibri economici molto sottili. E questi equilibri, per Angelo, si sono rotti quando gli imprevisti sul lavoro e in famiglia hanno deciso di presentarsi nel medesimo momento: un finanziamento per l’acquisto di un macchinario agricolo da cambiare e il licenziamento del figlio, padre di due figli, dal suo posto di lavoro.

Azioni e conseguenze che si sono trascinate nel tempo e che han visto arrancare l’agricoltore fino al momento in cui non ha potuto più ottemperare alle rate di un finanziamento. Dodicimila euro che, con effetto domino, hanno fatto scattare il rientro immediato di un secondo finanziamento che aveva con un’altra banca. Non c’è stata nessuna possibilità di trattativa per ridurre le rate, tutto doveva essere saldato. Un conto totale di centodiecimila euro che sono bastati per mandare all’asta senza incanto la sua casa colonica, acquistata da un suo vicino per un valore di gran lunga inferiore alla sua quotazione. Tipologia di asta che non ha permesso il rilancio da parte di Angelo alla proposta del nuovo acquirente.

Tutto secondo legge. Inutili anche i ricorsi fatti, tutti regolarmente respinti e che han visto una particolare severità nell’ottemperanza delle regole. Regole che in Italia sono state interpretate, molte volte, in modo soggettivo. Ma non è questo il caso. Infatti il rigore del giudice per l’esecuzione, la dottoressa Silvia Saltarelli, è irremovibile nella volontà di rendere esecutivo lo sfratto con l’uso delle forze dell’ordine. Anche contro il parere delle stesse. Che solitamente lasciano passare tre “accessi”, tre visite con l’ufficiale giudiziario prima di intervenire con il reparto mobile.

Tre “visite” per cercare una soluzione bonaria che, in questo caso, ci sarebbe da parte del signor Minuzzo. Una severità precisa e punitiva, tanto da aver emesso delle disposizioni anche nei confronti delle forze dell’ordine se non ottemperassero alla sua ordinanza. Un diktat a cui nemmeno il questore può sottrarsi. Nel frattempo l’avvocato e Angelo hanno scritto a varie istituzioni, minacciando il suicidio se tutto verrà portato a termine secondo codice.

A rispondere indirettamente, nella giornata di ieri è stato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha chiesto alla questura di Vicenza ulteriori informazioni sulla questione, sollecitando particolare attenzione al caso. Domani, se non ci saranno dietrofront dal tribunale, il reparto mobile della polizia dovrà forzatamente dare esecuzione dello sfratto non solo della casa ma anche dei propri ricordi, dei propri affetti vissuti tra quelle mura.

Dovrà liberare la struttura anche delle mucche, contro il parere del veterinario, che ha sottolineato che la mancata mungitura per due volte al giorno potrebbe sentenziarne un rapido decesso. Una storia di provincia questa, una storia dove la ragione e l’umanità dovrebbero pesare sulla bilancia della giustizia. Una storia che non vorremmo mai descrivere in modo più tragico. La giustizia è equilibrio, è legge che viene applicata. E’ però anche ragionevolezza e lettura delle situazioni per come si presentano e non solo per come esiste nei codici.

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