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Sposina friulana deve rimandare il matrimonio a Vicenza per colpa dello sciopero

I dipendenti del comune di Vicenza, in stato d'agitazione da oltre un mese e mezzo, non consentivano le celebrazioni dei matrimoni di sabato. Le peripezie di una giovane ricercatrice friulana e del suo promesso sposo vicentino, in attesa che la trattativa con i sindacati termini

Lo sciopero degli straordinari dei dipendenti del Comune di Vicenza, con tanto di sospensione dei matrimoni al sabato, sta facendo discutere mezza Italia e crea non pochi disagi a chi vorrebbe sposarsi in questo periodo. 

CAOS STIPENDI AL COMUNE DI VICENZA

Udinetoday riporta la storia di una giovane ricercatrice friulana. Lei, Morena, di Sedegliano e il compagno, Marco, vicentino doc se dapprima avevano stabilito il 14 giugno come data ideale, opzionando il ristorante, il fotografo e provvedendo nel frattempo anche all’acquisto del vestito da sposa, con il passare del tempo e l’abbassarsi delle speranze di una soluzione celere e positiva allo sciopero, si sono visti costretti a posticipare la data del fatidico sì. Tutto rimandato a data da destinarsi.

Così Morena racconta l’ansia e la preoccupazione che tutto si potesse trasformare in un terribile e interminabile incubo. E il lieto fine.

Morena, quando avete deciso di sposarvi?

Tutto ha inizio in una giornata di dicembre quando Marco, durante una faticosa ciaspolata in Trentino mi ha posto la fatidica domanda ‘vuoi sposarmi?’. Avete quindi iniziato subito i preparativi? Esattamente. Abbiamo iniziato con lo stabilire la data e cercare un luogo adatto al nostro matrimonio. Il periodo giusto ci sembrava giugno, visti gli impegni lavorativi di entrambi. La scelta del luogo dove svolgere la cerimonia (civile) è stata più difficoltosa del previsto poiché viviamo e lavoriamo a diversi chilometri di distanza l'uno dall'altro (Marco risiede a Vicenza, ma attualmente vive e lavora a Trento, mentre Morena vive e lavora a Venezia).

Come mai avete deciso di sposarvi proprio a Vicenza?

Vicenza offre una sala meravigliosa, la Sala Stucchi di Palazzo Trissino, per le celebrazioni di matrimonio civile senza chiedere l’impegno economico che richiedono altre sedi che si trovano tra le nostre città di residenza. A fine gennaio abbiamo telefonato per prenotare la sala e fissare le nozze: è qui che il sogno è diventato un incubo: vertenza sindacale iniziata il 28 gennaio 2014, impossibilità di prenotare la sala di sabato. Risposta da parte dell' Ufficio Stato Civile del Comune di Vicenza: "prendiamo prenotazioni solamente per il martedì mattina".

Quindi cosa avete fatto?

In attesa della fine dello sciopero, abbiamo iniziato ad organizzare tutto il resto: fotografo, ristorante, vestiti, bomboniere, fedi... A metà febbraio, per scrupolo, abbiamo chiamato il comune per conoscere lo stato dello sciopero in corso. Nessuna risposta confortante... lo sciopero continua fino a data indefinita! Iniziamo a preoccuparci e le telefonate al comune iniziavano a diventare più frequenti e pressanti. Nel frattempo le pressioni aumentavano: parenti lontani che non sapevano se prenotare l’aereo per tornare, chiamate dei fornitori per avere conferme, amici e parenti che dovevano organizzarsi. A metà marzo decidiamo di posticipare la cerimonia a settembre e, pochi giorni fa, un articolo di un giornale locale ha dato l’annuncio dell’arresto della vertenza sindacale. 21 marzo 2014, dopo quasi due mesi di sciopero e 2 minuti dopo l’apertura dell’ Ufficio Stato Civile, abbiamo telefonato per fermare la sala: finalmente un sospiro di sollievo ed un urlo di gioia da parte della futura moglie!

Quindi alla fine si è risolto tutto...

Sì, per fortuna tutto si è concluso bene, ma penso alle persone che non hanno potuto coronare il loro sogno di sposarsi a Vicenza o a coloro che hanno chiamato dopo di noi, magari dopo settimane di tentativi ed hanno già trovato il giorno prenotato. Auguro a tutti loro comunque buona fortuna e buona vita!

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