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Cronaca

Sacerdoti liberati in Camerun arrivati a Vicenza: le dichiarazioni

I due missionari, don Gianantonio Allegri e don Giampaolo Marta, sono finalmente arrivati in città dove osserveranno un periodo di riposo oltre che di preghiera. In serata la veglia al Santuario, aggiornamenti

"E' stata un tempo di Quaresima e contemporaneamente di Avvento perche' come non mai abbiamo sperimentato i sacrifici e le privazioni, ma abbiamo anche vissuto un senso di attesa fortissimo, quello della liberazione". Cosi' Don Gianantonio Allegri, che insieme a don Giampaolo Marta e' rimasto ostaggio, per quasi due mesi, di un gruppo armato, che si ricollega agli islamisti di Boko Haram, in un accampamento improvvisato tra la savana e la foresta in Nigeria.

LA LIBERAZIONE DEI DUE SACERDOTI

"Loro non sapevano che eravamo preti e all'inizio pensavano che fossimo francesi. Ci hanno rapito in quanto occidentali, non per motivi direttamente legati a questioni religiose. Non ci hanno usato violenza fisica e non ci hanno mai fatto mancare l'acqua e il cibo necessari alla sussistenza. Abbiamo dormito sempre per terra, su una stuoia, con poche coperte e un telo per proteggerci quando sono iniziate le piogge. Spesso scherzavamo di questa nostra situazione, per alleggerire la tensione", ha dichiarato don Giampaolo. "Nonostante vivessimo in condizioni assai precarie ed esposti a tanti pericoli (compresi i serpenti) non ci siamo mai ammalati - ha concluso don Giampaolo - e mai abbiamo perso la speranza. Certo qualche pensiero cattivo a volte attraversava il cuore, ma il fatto di stare tutti e tre insieme ci ha dato una forza grandissima".

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