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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Caldogno

Roberto Baggio: 5 gol per la Storia del calcio

E' uscito per l'ultima volta dal campo di gioco il 9 maggio 2004 per entrare nella Storia del calcio. Roberto Baggio, che ha tirato i primi calci nel cortile di casa, a Caldogno, è stato votato dai lettori de La Gazzetta dello Sport come "giocatore più amato" e smuove ancora folle di tifosi in tutto il mondo

ROBERTO_BAGGIO_LANEROSSI_VICENZA_BIANCOROSSO-2Il primo gol in biancorosso. 

Nel 1983 il Vicenza calcio aveva già considerato recuperate le 500 mila lire spese qualche anno prima per l'acquisto di Baggio dalla squadra del suo paese, il Caldogno. Arrivato nelle giovanili biancorosse a 13 anni, infatti, l'attaccante si era dimostrato particolarmente prolifico segnando 110 reti in 120 presenze. La prima da professionista arriva il 30 novembre in Coppa Italia. Baggio segna al 123' il 4 a 1 contro il Legnano.  


Baggio-vs-Maradona-300x225-2Davanti al più grande di tutti

10 maggio 1987, la Fiorentina ha atteso Baggio per due anni a causa dei tanti infortuni (una costante nella sua carriera), lui risponde alla chiamata nel momento decisivo. Ai viola contro il Napoli di Maradona serve almeno un pareggio per salvarsi. L'uno a uno arriva proprio dai piedi di Baggio che disegna una punizione imprendibile. Quella sera sotto il Vesuvio si festeggia lo scudetto, ma tifosi della Fiorentina applaudono per la prima volta con convinzione il loro nuovo idolo. 
 

Juventus,_Roberto_Baggio,_Pallone_d'oro_1993-2In Europa

Cambia la maglia non cambia il protagonista che si fa conoscere in tutta Europa. Correva l'anno 1993, la Juventus arriva in finale di coppa Uefa battendo il Paris Saint-Germain di Weah. La vecchia signora era andata in svantaggio ma Baggio firma la doppietta che vale la finale. Contro il Borussia Dortmund si ripeterà ancora portando la squadra di Trappattoni ad alzare la coppa. Il secondo gol delle semifinale, però, è una perla su punizione da vedere e rivedere. Raffaello, come Agnelli soprannominò il numero 10 dipinge il suo capolavoro al 90' scaduto. Anche grazie a quella magia Baggio viene premiato con il pallone d'oro. 
 

parma inter-2Il congedo dalle "grandi"

Dopo aver vestito la maglia di Juventus e Milan, Baggio arriva alla corte di Moratti, impegnato nell'ennesima rifondazione. Nel 1998 i cambi alla guida dell'Inter si susseguono in modo schizofrenico (sono 4 gli allenatori a saltare), fino all'arrivo di Lippi. Tra il futuro tecnico della nazionale campione del mondo e Baggio non corre, però, buon sangue e il numero dieci finisce spesso in panchina, tanto che alla fine della stagione 1999 l'addio alla maglia neroazzura è quasi scontato. Resta da giocare, però, un'ultima gara: lo spareggio per l'ultimo posto disponibile in Champions tra Parma e Inter. Baggio viene preferito a Recoba e segna una storica doppietta. Il primo gol è da posizione molto angolata, tutti si aspettano un cross ma il condino spedisce la palla all'incrocio dei pali. In porta c'è un incredulo Buffon. 
 

baggio-rigore-1994-2Il gol non segnato

Baggio partecipa a tre mondiali e illumina la Nazionale azzurra (27 le reti totali). Eppure la sua immagine resterà per sempre legata ad uno dei momenti più tristi del calcio italiano: la finale dei Modiali del 1994. Quell'edizione iniziò con un rigore sbagliato, quello della cantante Diana Ross durante l'inaugurazione del Mondiale, e per gli azzurri si concluse tragicamente nello stesso modo. Al Rose Bowl di Pasadena, contro il Brasile dagli undici metri sbagliano in due: Massaro (tiro parato da Taffarell) e Roberto Baggio. Il suo rigore si alza sopra la traversa e diventa una delle immagini televisive più viste e ricordate al mondo. Fortunatamente, "non è da questi particolari che si giudica un calciatore..."

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