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Cronaca Bassano del Grappa

Renzo Rosso e la Mala del Brenta: l'intervista al cronista sulle tracce di Maniero

Parla Alessandro Ambrosini, giornalista sulle tracce del boss della Mala del Brenta, che per primo ha raccontato la tentata estorsione all'uomo dei jeans, Renzo Rosso

"IL RESTO DELL'ARTICOLO E' AL VAGLIO DEI NOSTRI LEGALI. QUESTO IN VIRTU' DI UNA RICHIESTA DEI LEGALI DI RENZO ROSSO CHE ALLE 22.52 DI IERI SERA NE CHIEDEVA LA RIMOZIONE."  Si conclude così, con una nota a margine posticcia, l'articolo pubblicato il 28/9 dal sito "Notte Criminale" che per primo raccontava la tentata estorsione subita dal patron della Diesel Renzo Rosso.

Una vicenda che ora riempie le prime pagine dei giornali del Veneto e che ha riportato Alessandro Ambrosini editore di "Notte Criminale" ad occuparsi ancora una volta della Mala del Brenta, dopo che lo stesso cronista aveva denunciato l'ex boss, ora collaboratore di giustizia, per le minacce ricevute a seguito di un altro articolo pesante sulla vita attuale di Maniero. Ambrosini , 42 anni, cronista vicentino, romano di adozione, racconta la sua storia, partendo dall'inizio: 

"La settimana scorsa sono venuto in possesso degli atti con cui la procura notificava le perquisizioni del presunto, si è innocenti fino a prova contraria, estorsore di Renzo Rosso. Conoscevo il personaggio per quanto era accaduto con il sindaco Tosi e verificata la sua storia ho deciso di pubblicarla, segnalandola in seguito anche all'Ansa. Il suo racconto mi aveva colpito perchè andando oltre il ricatto a  Rosso, da tempo seguivo le vicende di Felice Maniero e dello stesso  Rosso e ho iniziato a farmi alcune domande."

Domande che lei aveva scritto nel suo sito e che ora sono al vaglio degli avvocati, ci racconta cosa è successo?

"Alle 22 e 52, orario insolito per certe mail, di Lunedì, lo studio Carneluti di Milano mi chiedeva per conto di Renzo Rosso di cancellare parte dell'articolo,  minacciando vie legali se non lo avessi fatto. Ho congelato la parte finale chiedendo ai miei avvocati di verificare che tutto sia in ordine". 

Che cosa diceva nell'articolo di tanto compromettente?

"La storia della presunta estorsione mi interessava fino ad un certo punto, è molto più interessante il contenuto della minaccia. Da tempo seguo quelle che secondo me sono lacune nella storia della Mala del Brenta, credo di essere diventato un esperto. Da diverse fonti so per certo che Felice Maniero ha visitato spesso Bassano sia negli anni in cui svolgeva le sue attività criminali, che in seguito. Il primo gennaio 2014, ad esempio, so per certo che Maniero era a Bassano. I suoi collaboratori, sapendo che ero in città anch'io, mi hanno gentilmente chiesto di non continuare a scavare... ma è il mio lavoro.

Tutto qui? A Bassano non esiste solo Renzo Rosso...

No, ci sono altri particolari che ci sembrano curiosi, particolari bizzarri ma che non sono accuse. Maniero e Rosso hanno un solo anno di differenza e provengono da due paesi vicini, Campolongo Maggiore e Brugine. Presumibilmente hanno frequentato la stessa scuola elementare ma, stranamente, la documentazione dell'epoca a Brugine è andata perduta. I due, però, hanno condiviso lo stesso spazio geografico nello stesso tempo più volte e dunque potrebbero conoscersi. Scenari, supposizioni, non accuse. Nelle varie inchieste da me pubblicate poi metto l’accento su quel comparto del jeans che, insieme all’oro fu determinante per creare quel boom economico che fece diventare il Veneto una locomotiva economica. Un comparto con molte luci ma anche con molte ombre.

Qualcuno potrebbe dire che sono coincidenze, eppure i suoi articoli hanno fatto rumore, come mai?

Sembrerebbe che di Renzo Rosso io non possa scrivere, i suoi legali mi hanno contattato una seconda volta per chiedermi di cancellare un altro articolo che lo metteva in relazione con quello che fu l'unico iscritto alla loggia massonica P2 nel vicentino. Un dato di fatto. Ho anche provato a sentire l'ufficio stampa di Rosso per cercare di fissare un intervista. Perchè sono tante le cose che non mi convincono e di cui sono a conoscenza. Magari sono spiegabilissime ma degne di verifica. Quali ad esempio? Nei primi anni ’90 si leggeva nei giornali che il Veneto esportasse più dell'intera Grecia. Tra questi prodotti spiccavano i jeans della Diesel che, se pur nati da poco, avevano una produzione e una vendita con picchi altissimi, quasi anomali. Tanto da reggere il passo di brand storici e industrializzati come Benetton o Stefanel. La cosa bizzarra era che l'80% della produzione fosse venduta all’estero. Ma questa è una storia che vedremo a breve. Nulla di criminale si intenda. Solo curiosità.

Quindi lei riscontra tante stranezze

Trovo strano che un disoccupato possa arrivare a chiedere a Rosso di aprire una società assieme in Svizzera per estorcergli del denaro, anzichè chiedere una normale valigetta piena di contanti. Anche l'iter della denuncia è particolare. Io dopo un anno che ho segnalato le minacce di Maniero non so ancora nulla. Con lui si è mossa subito la Procura e la Guardia di Finanza. Dubito che abbiano sequestrato il computer a Faccia D’Angelo. Infine, mi sembra strano, tutto questo interesse per i miei articoli. Ma ormai non mi stupisce più nulla. Forse non si voleva che si sapesse delle perquisizioni o della tentata estorsione. Forse non ci fa una bella figura a far muovere 13 finanzieri per quello che potrebbe essere un mitomane. Uno dei mille che può attirare un personaggio della sua caratura. Forse non ci fa una gran figura a prendersela con il primo sito che ha dato la notizia. O forse chissà. I puntini di sospensione sono d’obbligo ma pesanti. Qualcuno l'accusa di cercare di farsi pubblicità sbattendo in prima pagina grandi nomi, come risponde? Al momento alla vicenda di Rosso la Stampa nazionale non dedica molto spazio... Si, questo “qualcuno” è Felice Maniero. Quando ho iniziato questo lavoro, mi sono messo dei guanti neri, sapevo che mi sarei sporcato e che avrei dovuto fare a pugni con tante realtà. Non ho bisogno di farmi un nome. Collaboro già con molte testate e, per la verità, scrivo, sono ripreso nei libri di genere e vengo letto molto di più su quanto accade attorno alla criminalità romana. Ma la vicenda Maniero è qualcosa a cui sono particolarmente legato e reputo fondamentale per capire parte della storia dell’Italia negli ultimi 30 anni.

Come ha visto la risposta dei media?

Il fatto che grandi giornali non abbiano ancora scritto nulla non mi sorprende, quel che accade in Veneto spesso resta in Veneto. Renzo Rosso, però, è un personaggio di fama mondiale che fa le foto con Bono degli U2, per capirci, sapere se era in rapporti con Maniero. Visto che il tentativo di estorsione si riferiva a quello, mi sembra doveroso."

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