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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Reddito di cittadinanza, scovati 48 "furbetti": percepiti illecitamente quasi 450mila euro

Tra i denunciati anche persone destinatarie di condanne per reati a vari titolo

Continuano i controlli delle Fiamme gialle volti a verificare la regolare percezione del “Reddito di cittadinanza”. Tra i percettori della misura di sostegno sono stati scoperti anche soggetti privi del requisito di “onorabilità”. Gli approfondimenti, hanno consentito ai militari della Guardia di finanzaa di rilevare l’omessa comunicazione di un componente del nucleo familiare. 

Nello specifico, in un primo caso il percettore (residente a Schio) è risultata essere sottoposta (in tempi diversi) sia a custodia cautelare in carcere che a quella degli arresti domiciliari. Da ulteriori accertamenti, è stato appurato come un componente del relativo nucleo familiare (la madre) avesse altresì presentato altre due domande di Reddito di cittadinanza, omettendo di indicare, rispettivamente, il sopravvenuto stato di detenzione della figlia, nonché l’intervenuta condanna definitiva. 

Nel secondo caso, il soggetto richiedente (sempre residente a Schio e già sottoposto in passato sia alla custodia cautelare in carcere che agli arresti domiciliari) ha sottoscritto la domanda di accesso al sostegno quando era destinatario di un obbligo di firma davanti alla Polizia giudiziaria. Peraltro, il medesimo percettore del reddito è risultato essere stato condannato, in via definitiva, per diversi reati quali ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. 

In un ulteriore caso, un cittadino di Zanè, oltre a essere risultato sottoposto (in momenti diversi) sia alla custodia cautelare in carcere che a quella degli arresti domiciliari, aveva omesso di dichiarare nel modello ISEE allegato alla richiesta di erogazione del beneficio economico in commento, di aver incassato, nel periodo dal 2017 al 2023, vincite derivanti da giochi e scommesse per un importo considerevole. 

Infine, gli accertamenti condotti nei confronti di un cittadino extra-comunitario residente a Vicenza hanno consentito di verificare che lo stesso, al momento della presentazione della domanda di RdC, non aveva provveduto a dichiarare lo svolgimento della propria attività lavorativa e quella di un componente del nucleo familiare, dalla quale sono derivati redditi da lavoro non rilevati per l’intera annualità nell’ISEE, nonché aveva omesso di indicare il possesso di autoveicoli a lui intestati. Inoltre, durante il periodo di percezione del beneficio, non aveva comunicato la variazione relativa alla propria attività lavorativa e di quella di un componente del nucleo familiare, avvenuta in seguito a nuove assunzioni. 

Le Fiamme gialle beriche hanno quindi accertato complessivamente indebite percezioni per circa 450.000 euro e bloccato richieste per ulteriori 130.000 euro. 

Più nello specifico, la Guardia di finanza di Vicenza, nel corso dell'anno, ha svolto decine di interventi in tutto il territorio della provincia, scoprendo 50 casi irregolari (circa l’80% delle posizioni esaminate), individuando lavoratori in nero/irregolari presenti in nuclei familiari percettori di “RdC”, denunciando 48 responsabili all’A.G., nonché accertando contributi indebitamente percepiti per 450.000 euro e contributi indebitamente richiesti e non ancora riscossi (dei quali, pertanto, è stata bloccata l’erogazione) per ulteriori 130.000 euro.

Gli indebiti percettori del sussidio sono stati denunciati e segnalati alla Direzione provinciale Inps per l’avvio della procedura di revoca/decadenza del beneficio e restituzione delle somme indebitamente percepite. 

La condanna del sindacato

 “Qui abbiamo un esempio lampante di come una cosa che può essere buona diventi cattiva e possa danneggiare tutti, soprattutto chi è più fragile", dichiara Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto. "Credo davvero che questi comportamenti siano la dimostrazione che siamo di fronte ad un Paese che non ha rispetto dello Stato - continua - Vale in questo caso per chi ha abusato del reddito di cittadinanza, ma vale anche per chi non paga le tasse dovute ed le evade mettendo a rischio tutti i servizi di cui godiamo e abbiamo bisogno, penso a quelli socio-sanitari, per esempio. Manca la cultura e il rispetto dello Stato e, in ricaduta, del prossimo. C’è tanto da fare ma come Uil Veneto non ci arrendiamo e continuiamo a rimboccarci le maniche per impegnarci a migliorare questa situazione”.

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