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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Nanto

Rapinatore ucciso, si allunga la catena: "Commessa poteva essere mia figlia"

Il Veneto e' in fibrillazione per l'escalation criminale. Un fenomeno sul quale fa un bollettino quotidiano il governatore Luca Zaia, per attaccare il Governo. "Renzi non si accorge dell'emergenza" ha tuonato

Con l'uomo rimasto ucciso ieri a Ponte di Nanto, nel vicentino, sono gia' cinque le vittime tra la malavita dall'inizio del 2015 nel Nord.

E la 'fotografia' delle bande in azione sembra un 'copia incolla': nomadi, giostrai, in 4 o 5, armati fino ai denti, sempre a bordo di super-car rubate. Erano due 'giostrai', residenti in un campo nomadi trevigiano, i due uomini deceduti durante la fuga in auto il 13 gennaio scorso a Roncade, dopo il colpo ad un bancomat, e una coppia di nomadi erano anche i due malviventi schiantatisi in auto nel corso di un inseguimento con i carabinieri nell'hinterland milanese, il 31 gennaio.

Albano Cassol, il 41enne trovato senza vita martedì sera in un'auto dopo il tentativo di rapina alla gioielleria 'Zancan', era nato a Vicenza, ma da sempre aveva base nei campi nomadi di Altivole, nel trevigiano. I carabinieri sono arrivati oggi alla sua identificazione certa. Per la sua morte e' da oggi formalmente indagato il benzinaio Graziano Stacchio, che ha sparato prima per spaventare i banditi, poi per difendersi quando questi hanno fatto partire i kalashnikov.

Quello di Cassol e' un passato di furti, rapine, sparatorie e un arresto per tentato omicidio: quando i carabinieri di Vicenza gli misero le manette l'ultima volta, nel 2004, scoprirono che il suo dna corrispondeva con quello di due capelli repertati dopo un conflitto a fuoco tra malviventi e militari dell'Arma nel 1999 a Mantova. Cassol era uscito dal carcere nel 2012. Dei suoi quattro complici, fuggiti con una potente 'Audi A8', non vi sono tracce. Gli investigatori stanno battendo palmo a palmo i campi nomadi della regione.

Il Veneto intanto e' in fibrillazione per l'escalation criminale. Un fenomeno sul quale fa un bollettino quotidiano il governatore Luca Zaia, per attaccare il Governo. "Renzi non si accorge dell'emergenza" ha tuonato anche oggi. Emblema di questa 'battaglia' e' ora Graziano Stacchio, il benzinaio 'sceriffo' di Ponte di Nanto. I medici e gli esperti balistici dovranno stabilire se sia partito dal suo fucile il colpo che ha freddato Cassol. In sostegno dell'uomo i sindaci della zona stanno raccogliendo firme tra i cittadini e realizzando delle t-shirt con lo slogan "Io sto con Stacchio".

"Quando uno di loro e' venuto verso di me con il mitra in mano ho mirato alle gambe per difendermi. Non volevo certo uccidere" ha detto oggi il benzinaio, ricordando quei frangenti. "Non sono un eroe, ne' un giustiziere - ha aggiunto - Ho agito d'istinto, pensando alla povera commessa sola nella gioielleria, che poteva essere mia figlia". E' indagato per atto dovuto, ha precisato il Procuratore di Vicenza, Antonio Cappelleri, per consentire ai suoi difensori di partecipare gli accertamenti tecnici. "L'astratta ipotesi di reato - ha precisato il magistrato - e' eccesso colposo in legittima difesa, ovvero nell'uso legittimo delle armi. Ma la situazione processuale sara' meglio determinata, sotto il profilo di configurazione giuridica e della effettiva responsabilita', solo all'esito delle indagini, che saranno compiute con ogni attenzione e obiettivita'".

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