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Cronaca

Prostitute a Vicenza, c'era una volta la zona rossa: si lavora anche al Menti

La prostituzione torna all'interno della zona rossa. Sono almeno 15 le squillo che ogni sera battono i marciapiedi tra corso San Felice e viale San Lazzaro, ma non sono le uniche. Il mercato del sesso arriva anche ai confini del centro

"Il numero di prostitute all'interno della zona rossa è equivalente a quello dove il fenomeno è più tollerato" Spiega Barbara Maculan responsabile di Mimosa-cooperativa Equality, l'associazione padovana che da tempo tiene monitorato il problema. 

Tra corso San Felice e la zona industriale, passando per viale Verona e Viale San lazzaro, sono almeno una quindicina le donne, spesso giovanissime, che battono la strada. "Il numero aumenta leggermente nella tarda nottata - Spiega ancora Maculan - perchè le prostitute tornano verso casa avvicinandosi al centro. Inoltre il traffico nella zona industriale diminuisce portando ad una diminuzione dei clienti". 

La famigerata zona rossa, dunque, resta una linea segnata dall'Amministrazione comunale senza che nessuno la rispetti. I controlli non mancano ma le sanzioni amministrative, 500 euro al cliente e 500 alla prostituta, non spaventano le squillo. Da quando l'ordinanza comunale è entrata in vigore, infatti, ancora nessuna squillo ha mai pagato una contravvenzione. I clienti invece pagano, lo fanno subito, spesso per non dover dare spiegazioni alle famiglie. Intanto il mercato del sesso trova nuovi sbocchi. Da tutta l'estate, infatti, alcune squillo stazionano regolarmente in via Stadio, a pochi passi  dalla Curva Sud e ad un ponte di distanza dal centro storico. Pattuglie in quella zona ne passano poche essendo fuori dalla geografia riconosciuta della prostituzione. la zona rossa

Nei mesi immediatamente seguenti all'attivazione della zona rossa, era il 2012, le prostitute in strada sembravano aver cambiato abitudini. A quattro anni di distanza l'esperimento sembra avviato verso il fallimento.  Il mercato del sesso non si è spostato e negli ultimi mesi è diventato più evidente: "C'è una certa stagionalità del fenomeno. - Spiega ancora Barbara Maculan - Con l'estate e le temperature più elevate le prostitute tornano in strada, normalmente abbiamo notato un intensificamento del fenomeno nelle settimane a cavallo tra luglio e agosto. Molte delle donne provenienti dall'Est, infatti, tendono a raccogliere più denaro prima di tornare a casa nella seconda metà di agosto. Si tratta spesso di persone che mantengono legami con le loro città di provenienza, dove magari hanno un figlio o parenti stretti."

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