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Cronaca

Profughi a Vicenza: arrivano in 70 restano solo in 20, molti di loro non hanno i requisiti

Martedì convulso nella gestione dei profughi, delle 70 persone arrivate in città solo una ventina ha deciso di essere fotosegnalata e rientrare nel programma di aiuti. Gli altri mirano ad Olanda e Germania

Non si interrompe il fiume di persone che dalle coste africane giunge in Italia per risalire la corrente fino al Nord Europa. Per molti Vicenza è solo un'altra tappa. Martedì sono arrivati in 70, tra loro c'era un pò tutta l'Africa. Il gruppo più numeroso era composto da uomini provenienti dal Mali, tanti i Siriani, tra loro anche una famiglia composta da 5 persone. 

Scesi dal pullman per entrare alla caserma Sasso, in molti hanno deciso di andarsene accettando la sorte di essere denunciati e fuori dalle garanzie che l'istituzione del asilo politico comporta.  Forse hanno ragione loro: solo un terzo degli oltre 600 profughi alloggiati in provincia ha visto arrivare a compimento l'iter della richiesta di asilo: 11 volte soltanto la risposta è stata positiva.  

La vita nel limbo, tra l'hotel Adele e le altre strutture di accoglienza può durare anni, ma per molti sfocia comunque in un destino da clandestini. Negato l'asilo, nessuno dei profughi vuole tornare a casa, verso miseria e guerra. Anche per questo ormai sono in molti a salire sul treno per cercare fortuna verso Germania e Olanda, fermandosi a Vicenza giusto il tempo di dire no alla fotosegnalzione, bere un bicchiere d'acqua, e ripartire. 

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