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Cronaca

Crac Popolare di Vicenza: rinvio a giudizio per Zonin

Dopo la chiusura degli indagini preliminari e l'interrogatorio la procura di Vicenza ha valutato che non ci sono elementi decisivi per un proscioglimento. Chiesto il processo anche ad altri sei manager

"Gli esiti dell'indagine e dell'interrogatorio non hanno prodotto elementi decisivi per un proscioglimento". Con questa motivazione la Procura della Repubblica di Vicenza ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex presidente Gianni Zonin e per altri sei ex dirigenti della Banca Popolare di Vicenza. L'accusa è di ostacolo all'attività di vigilanza, aggiotaggio e falso in prospetto. La procura punta a un processo unico. 

LA REAZIONE DI ZONIN 

I nomi dei dirigenti 

Oltre all'ex presidente la Procura ha chiesto il processo dell'ex amministratore delegato Samuele Sorato, dell'ex consigliere, Giuseppe Zigliotto, dell'ex responsabile della divisione mercati, Emanuele Giustini, dell'ex vice direttore generale dell'area finanza, Andrea Piazzetta, dell'ex vice direttore della divisione crediti, Paolo Marin e del dirigente proposto alla redazione dei documenti contabili, Massimiliano Pellegrini. Inoltre il rinvio a giudizio riguarda anche la la Banca Popolare di Vicenza in liquidazione coatta per ostacolo all'attività di vigilanza e aggiotaggio.

Le accuse

I reati contestati sono: aggiottaggio per quanto riguarda la pubblicazione dei bilanci di esercizio 2012, 2013 e 2014; ostacolo all'autorità di vigilanza tra il 2012 e il 2015 per sette episodi; falso in prospetto in riferimento alle comunicazioni della banca su operazioni di aumento di capitale del 10 giugno 2013 e del 9 maggio 2014. La procura precisa che «seguirà in un lasso di tempo contenuto la conclusione delle indagini preliminari in relazione a capo di incolpazione residuali, auspicabilmente in tempo utile per riunirne la trattazione in udienza».

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