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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Parolin a fianco di Papa Francesco per le riforme: celibato, corruzione e pedofilia

Il neo Segretario di stato vaticano, partito dalla provincia di Vicenza per fare il nunzio in Venezuela, disegna su "El Universal", quotidiano di Caracas, le opere di rinnovamento che Francesco I intende fare

Pietro Parolin saluta il Venezuala, dove è stato nunzio apostolico per 4 anni, e fa le valige per tornare a Città del Vaticano dove, tra qualche settimana, assumerà ufficilmanete la carica di Segretario di stato. Lo fa rilasciando un'intervista al quotidiano di Caracas "El Universal", tracciando un quadro delle riforme nella Chiesa che sono nelle intenzioni di Papa Francesco I e alle quali lui dovrà contribuire. LA STORIA DI PIETRO PAROLIN

L'INCONTRO Parolin racconta di essersi imbattuto una sola volta in vita sua con l’odierno Papa. Quando l’arcivescovo Bergoglio andò nel suo ufficio di Sottosegretario per i rapporti con gli Stati per questioni che avevano a che vedere con l’Argentina, ma sufficiente a rivelare una forte sintonia: “Probabilmente il Papa si è fatto questo giudizio” risponde all’intervistatore che gli chiede se papa Francesco sia a conoscenza delle sue idee riformatrici. “La verità è che non ho parlato molto con lui e penso che quando avrò la grazia e l’opportunità gli chiederò il perché di questa scelta (…) Posso dire, questo sì, che mi sento molto affine al suo modo di intendere la Chiesa e soprattutto al suo stile di semplicità e di vicinanza alle persone, alla sua maniera di ascoltare e cercare di fare in modo, sul serio, che la Chiesa ritorni ad avere una presenza significativa nel mondo di oggi”.

I TEMI Questi i temi elencati da Parolin, nei quali il Papa intende impegnarsi:  


Celibato
“Si può parlare, riflettere e approfondire questi temi che non sono definizioni di fede e pensare in qualche modifica ma sempre al servizio dell’unità e tutto secondo la volontà di Dio… Dio parla in molti modi. Dobbiamo fare attenzione a questa voce che ci orienta sulle cause e sulle soluzioni, per esempio la scarsità di clero. Quindi bisogna tenere presenti, nel momento di prendere delle decisioni, questi criteri (la volontà di Dio, la storia della Chiesa) così come l’apertura ai segni dei tempi”.
Democratizzazione.
“Si è sempre ripetuto che la Chiesa non è una democrazia. Ma è una buona cosa di questi tempi, che ci sia spirito più democratico nel senso di ascoltare attentamente e credo che il Papa l’abbia indicato come un obiettivo del suo pontificato. Una conduzione collegiale della Chiesa dove si possano esprimere tutte le istanze. Poi dovrà essere lui a prendere una decisione”.
Corruzione.
“Il Papa sente in modo speciale il tema della corruzione per il fatto di provenire da un continente dove il problema è molto grave e questa è una delle grandi sfide dell’America Latina. L’ha affrontato in Argentina, e adesso riprende quello che ha già condannato come arcivescovo. E’ un punto fondamentale sul quale vuole lavorare perché la corruzione mette fine alle società e agli stati”.
Pedofilia. “In questo il Papa è in linea con quello che si sta facendo da tempo con Benedetto XVI: assumere una posizione forte soprattutto con le vittime perché non si ripetano fatti del genere”.

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