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Cronaca

Piano scuole, a breve un tavolo con la Regione

Il piano di dimensionamento delle scuole superiori di Vicenza potrebbe essere discusso da una commissione composta da Regione, Provincia e dirigenti scolastici. Saranno valutate anche le controproposte

Dopo giorni di proteste e mobilitazioni nelle scuole di Vicenza, a breve il Piano di dimensionamento delle scuole superiori approderà in Regione. Non in Giunta Regionale (non ancora), ma in un tavolo dove potrebbero sedere Regione, Provincia e dirigenti scolastici per valutare non solo il piano licenziato dalla Commissione d’Ambito lo scorso 30 ottobre, ma anche le controproposte che in questi giorni sono pervenute dalle scuole (Da Schio, Rossi, Boscardin, Canova, Piovene). Nulla è deciso e nulla è, per ora, definitivo su un dimensionamento di cui questa mattina il Commissario Straordinario Attilio Schneck, affiancato dalla dirigente del settore istruzione Elisabetta Bolisani e dalla responsabile dell’ufficio istruzione Marina Pase, ha voluto chiarire alcuni punti.

Obiettivi del Piano
Obiettivo prioritario del piano è razionalizzare sia l’offerta formativa (con accorpamento degli indirizzi uguali) che gli spazi, mettendo le aule vuote a disposizione di chi ne ha necessità. La razionalizzazione è richiesta ad ogni Provincia da specifica normativa regionale. Lo stesso Governo sta studiando un piano di spending review che interessa nello specifico le scuole e sposta il parametro degli istituti non più a 600 studenti ma a mille. C’è quindi da attendersi che, vista l’esigenza di continui tagli della spesa pubblica, la spending review si faccia sempre più severa. Anche se, è importante sottolinearlo, non è questo l’obiettivo primario di un Piano che vuole invece razionalizzare gli istituti superiori per offrire una scuola sempre più di qualità

Concertazione
L’elaborazione del Piano è durata un anno ed è stata caratterizzata dalla massima concertazione tra i protagonisti del mondo della scuola. La Commissione d’Ambito, quindi Provincia, Ufficio Scolastico Territoriale e Comuni dell’ambito di Vicenza (25 in totale), si è sempre relazionata con i dirigenti scolastici, i rappresentanti delle categorie e i sindacati. Ai presidi, in particolare, più di un anno fa era stato chiesto di presentare una proposta che però non è mai arrivata. Sono state comunque tenute in considerazione le osservazioni pervenute dai Consigli di Istituto.
Dopo il parere positivo al Piano da parte della Commissione d’Ambito, la Provincia ha incontrato tutti coloro che hanno chiesto precisazioni e chiarimenti: studenti, genitori, presidi, insegnanti. E ha anche partecipato alle riunioni a cui è stata invitata, con la massima disponibilità e apertura al dialogo.

Tempistica
La tempistica è dettata dalla Regione. Ogni Provincia è chiamata ad adottare il Piano e a spedirlo in Regione in tempo utile perché sia approvato entro fine anno, prima cioè che si aprano le iscrizioni alle scuole

Risparmio economico
“Sottolineato che non è l’obiettivo primario del Piano, è certo che un risparmio economico ci sarà –spiega Schneck- Sarebbe però riduttivo ricondurre l’operazione all'ipotetico vantaggio di uno solo dei soggetti coinvolti. Se si vuole, come si deve, parlare di programmazione della spesa pubblica, è necessario prendere in considerazione tutte le componenti che ruotano attorno al piano e non limitarsi a valutare economicamente uno solo degli obiettivi che è quello di addivenire ad una razionalizzazione nell'utilizzo degli spazi scolastici.”   
Concretamente, con l'ottimizzazione degli spazi scolastici le scuole verranno utilizzate nelle loro massime potenzialità, non ci saranno "sprechi" nei consumi e non ci saranno fabbricati con aule vuote o sottoutilizzate. Il che significa che non ci sarà necessità di costruire ampliamenti o nuove aule, con un risparmio di centinaia di migliaia di euro.
Verrà inoltre liberata la Ghirotti, con un risparmio per la Provincia in termini di utenze e manutenzioni, ma con un vantaggio ancor più grande per il Comune di Vicenza, che potrà destinare l’edificio a scuola media inferiore evitando di dover costruire una scuola nuova del costo verosimile di 1,5 milioni di euro. 
Risparmi ci saranno anche in termini di personale, primo fra tutti per la soppressione di una dirigenza, ma anche per la gestione più razionale di docenti e ATA. Il tutto, naturalmente, nel massimo rispetto delle persone approfittando dei pensionamenti. 
“Questa è minore spesa pubblica –sottolinea Schneck- non della Provincia ma del sistema pubblico allargato. Solo ragionando in questi termini potremo salvare la nostra economia, ed è così che deve agire un bravo amministratore che abbia a cuore l’interesse della collettività”.

Costi dei traslochi
A chi ha quantificato il costo del trasloco è utile precisare che gli spostamenti avvengono tra istituti scolastici, quindi verso edifici dove non sono necessari grandi lavori di adeguamento perché già pronti ad ospitare studenti (forniti ad es. di banchi e sedie, rete wifi e intranet, laboratori). Naturalmente si è tenuto conto degli indirizzi delle scuole da spostare e delle loro necessità in termini di laboratori, macchinari, attrezzatura. Solo per fare qualche esempio, il laboratorio prove sui materiali da costruzione, non presente al Boscardin e non trasferibile, rimarrà nella sua sede originale con accesso diretto dall’esterno, quindi accessibile facilmente ai futuri geometri. I laboratori di S. Antonino, all’avanguardia tanto da essere utilizzati anche dall’Università, verranno messi a disposizione dei chimici, offrendo loro importanti opportunità didattiche.
In ogni caso rientra nell’autonomia scolastica riconosciuta ai dirigenti la collocazione delle singole classi e degli indirizzi di uno stesso istituto, quindi sarà cura dei Presidi far sì che i singoli spazi siano utilizzati al meglio.

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