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Cronaca Trissino

Oltre 400mila euro di multa alla Miteni: "Silenzio sui GenX"

Altra maxi sanzione per la società chimica che aveva sede nello stabilimento di Trissino, lo riferisce il consigliere del PD Zanoni. A comminarla i carabinieri del Noe di Treviso

Un’altra multa per la Miteni: bene che tutti i nodi vengano al pettine. Ancora una volta dobbiamo ringraziare un organismo statale, i Noe dei carabinieri, anziché la Regione, tramite Arpav”.

Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, interviene sulla nuova sanzione per l’azienda di Trissino: un verbale da 406mila euro per ‘omessa comunicazione agli enti preposti di una minaccia imminente di danno ambientale’, da parte dei militari del Nucleo operativo ecologico di Treviso.

“In particolare - sottolinea Zanoni - dalle analisi dell’acqua di falda era emersa una concentrazione significativa di GenX (Hfpo-Da), sostanza utilizzata al posto dello Pfoa: i referti sarebbero stati inviati dal laboratorio accreditato al delegato aziendale in materia di sicurezza che però non li avrebbe mai trasmessi agli enti competenti. È la seconda stangata dopo quella dello scorso luglio, tre milioni e 700mila euro per non aver comunicato i risultati delle analisi che, già anni prima che scoppiasse il caso, dimostravano la gravità della contaminazione. Avevamo chiesto a suo tempo, e lo ribadiamo, che la Regione si facesse parte attiva presso il governo affinché le somme riscosse dalle sanzioni vengano destinate alle vittime della contaminazione. Nel frattempo aspettiamo il piano per la bonifica, il cui costo milionario sarà presumibilmente a carico della collettività, dopo la chiusura dello stabilimento della Miteni, che ha presentato istanza di fallimento. L’azienda non ha mai voluto assumersi le proprie responsabilità con il territorio, come se le conseguenze dell’inquinamento dipendessero da altri”.

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