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Cronaca Caldogno

In moto con la patente contraffatta, denunciato centauro: aveva un Daspo dal Veneto

Il 32enne, già arrestato per spaccio, era in sella a uno scooter Yamaha T-Max per il quale la proprietaria aveva da poco denunciato l'appropriazione indebita

Nel tardo pomeriggio del 27 ottobre, durante i controlli finalizzati alla prevenzione dei reati, un equipaggio della radiomobile ha fermato un motociclista a bordo di un potente scooter Yamaha T-Max che, già da alcuni giorni era stato notato aggirarsi con fare sospetto nei comuni di Caldogno e Costabissara. Il centauro, A.B. 32enne di origini marocchine con numerosi precedenti penali e di polizia inerenti anche lo spaccio di stupefacenti, ad aprile era stato tratto in arresto per detenzione di cocaina ai fini di spaccio mentre imboccava il casello autostradale sempre a bordo dello stesso motociclo.

Durante le fasi dell’ultimo controllo dei documenti di identità e di guida, l’uomo esibiva ai militari della radiomobile una vera carta di identità marocchina, mentre la patente di guida, sempre apparentemente rilasciata dalle autorità marocchine, era parsa falsa. Infatti, i successivi accertamenti e controlli sul documento hanno permesso ai militari di appurare che la patente era effettivamente mancante del previsto requisito antifalsificazione dell’ologramma sulla figura dello Stato di appartenenza oltre a presentare chiare imprecisioni e sbavature di stampa. Anche in questo caso, il documento di guida veniva sottoposto a sequestro penale mentre il conducente è stato denunciato in stato di libertà per falsità materiale commessa da privato. Il motociclo invece, intestato ad una sua connazionale che ne aveva denunciato da poco l’appropriazione indebita, è stato restituito all’avente diritto.

A quel punto lo straniero è stato accompagnato negli uffici di via Lavarone dove, visti i precedenti specifici per droga, è stato sottoposto a perquisizione personale ma senza esito. Inoltre, grazie al suo fotosegnalamento e agli approfondimenti eseguiti sul suo conto, è emerso che lo stesso, a seguito del precedente arresto per detenzione di droga, era stato colpito dalla misura cautelare del “divieto di dimora in tutta la regione Veneto”. Per questo motivo è stato segnalato anche all’ufficio del gip del tribunale di Vicenza che aveva disposto la precedente misura cautelare. 

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