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Cronaca Monte Berico

Parolin a Vicenza prega per le suore uccise con i parenti

Il segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin, ha ricordato le tre suore missionarie uccise in Burundi nel corso dell'omelia in basilica di Monte Berico a Vicenza, dove ha celebrato la messa solenne in occasione della festa del patrono della diocesi berica, la Beata Vergine Maria

"Ricordiamo in modo particolare le tre suore che sono state uccise in Burundi". E' l'invito alla preghiera rivolto dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ai pellegrini riuniti nel santuario di Monte Berico, a Vicenza, per la celebrazione della Nativita' di Maria, patrona del capoluogo berico. Il vescovo diocesano monsignor Beniamino Pizziol, salutando il cardinale, ha ricordato che una delle tre suore, Olga Raschietti, e' vicentina. "E' una vicenda drammatica e dolorosa - ha aggiunto rivolto a Parolin - di cui lei probabilmente dovra' occuparsi". Il Segretario di Stato celebra per la prima volta a Vicenza, in questa sua veste. In santuario e' presente anche l'anziana madre. "La preoccupazione e lo smarrimento di quando ho ricevuto la nomina - ha fra l'altro detto Parolin - non sono cessate, continuano".

"La mia vocazione e' li'" aveva detto spesso ai familiari per spiegare le ragioni, sempre attuali, che oltre 50 anni fa l'avevano portata in Africa. Suor Olga era partita missionaria da Montecchio Maggiore, dove abitano ancora cinque fratelli. "E' morta - dice il fratello Arduino, 88 anni, sentito dall'ANSA - per la sua vocazione e se sul piano umano sono dispiaciuto come cristiano sono orgoglioso. E' gia' nei cieli, ne sono certo e lo dico rispettando il credo di ognuno". "Era la zia d'Africa - ricorda una nipote - e da bambini ci portava sempre un ricordo quando tornava a casa. Siamo tantissimi nipoti ma si ricordava di tutti e per tutti c'era un regalino. Nei primi tempi tornava ogni tre anni, mi pare, adesso un po' piu' spesso".

L'ultima volta, mesi fa, quando ha fatto ritorno a Montecchio per un breve periodo, servito anche per curare degli acciacchi a un ginocchio. "Non voleva restare in Italia - sottolinea Arduino - e appena ha potuto e' ripartita". L'anziano fratello rammenta poi la passione di suor Olga per la musica: "io sono organista e anche lei aveva studiato musica. Mi chiedeva sempre di mandarle degli spartiti di musica sacra". "Era - dice la nipote - una persona solare con una disponibilita' al mille per cento verso gli altri. Era la sua forza". Con i fratelli ancora in vita - originariamente erano 12 e solo lo scorso anno ne sono morti tre - i contatti erano continui. "Scriveva molto - ricorda ancora - e poi telefonava. Non dimenticava un compleanno o un onomastico". 

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