Omicidio a Vicenza, i nipoti sono con la moglie dell'assassino
In via Todeschini 34, a Vicenza, c'è solo un via vai di giornalisti. C. Cipolletta, la moglie della vittima e la figlia dell'omicida, reo confesso, è dagli inquirenti ed i nipoti stanno con la nonna
Come se nulla fosse successo. La periferia è bravissima, quando vuole, a mandare giù bocconi amari. L'omicidio di Haidir Rohay Ahmed Al-Tawil, 27enne di origini yemenite, sembra stato lavato come il sangue dalla strada. Che tutto sia come prima, chiedono gli abitanti della zona. Ma un colpo di pistola è stato sparato martedì sera, dal suocero Salvatore Cipolletta ed un giovane padre è morto.
LA CRONACA DELL'OMICIDIO
LA CONFESSIONE
FAMIGLIA "I bambini stanno bene, noi meno", risponde la moglie dell'omicida Raffaella, affacciandosi alla finestra dell'appartamento della vedova, "mia figlia è dalle forze dell'ordine" spiega. Una vicina passeggia con la sciarpa leopardata e dichiara di non aver mai assistito a liti famigliari. Sembra quasi in ghingheri per la stampa, qui numerosa.
Al New Nelson pub, dove si è recato l'assassino dopo l'omicidio, però, l'attenzione mediatica fa saltare i nervi alla titolare Teresa, napoletana come Cipoletta: "Hanno scritto di tutto, prima cosa che ero presente - si sfoga - Cosa non vera, c'era la mia dipendente. Non mi risulta si sia lavato le mani da noi e, comunque, come fanno a saperlo. Io lo conoscevo a malapena, era venuto qui un paio di volte, una delle queli per una festa con i nipoti".