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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Romano d'Ezzelino

ESCLUSIVO Il figlio di Egle: "Non era benestante, Luigi affettuoso"

In una mail, Giovanni Manzardo, secondogenito della vittima Bellonato, specifica la vicenda: "Abbiamo pochissime informazioni, non si sa nulla dell'autopsia, aiuterò Luigi"

Il figlio di Egle Bellunato, la vittima di un efferato omicidio in Ghana, ci scrive per specificare la posizione della famiglia. In particolare, difende il compagno della madre, Luigi Serradura, ora accusato del delitto. La donna aveva già subito un'aggressione lo scorso anno ma mai avrebbe l'asciato l'Africa. 

In primis Giovanni Manzardo spiega che la madre non era vedova del noto artista Delsio Villa, in quanto la coppia non era sposata. Poi passa al dramma che sta vivendo la sua famiglia: "Mamma non era benestante. Ha venduto il piccolo appartamento dove viveva a Romano d’Ezzelino comprando con il ricavato il piccolo pezzetto di terra in Ghana dove ha fatto costruire la casa. Si trasferì lì perché il ridicolo assegno divorzile che percepiva era la sua unica fonte di sostentamento. In Ghana era sufficiente per vivere piu’ che dignitosamente, qui in Italia, no".

Difendendo l'attuale compagno della madre, che crede innocente, spiega la foto: "In Ghana, come oramai ovunque nel mondo, tutti hanno un cellulare che fa foto. Lo sconvolto Luigi Serradura non credo si sia neanche accorto che uno sciacallo di passaggio prendeva quello scatto. Il suddetto sciacallo se la sarà poi venduta per pochi spiccioli. La zona è povera, ogni trovata è un modo per racimolare qualche soldo". "Mai in questi cinque anni, mi ha parlato, dato sentore, accennato a episodi di violenza e aggressività da parte del suo compagno Luigi - prosegue-  L’immagine del medesimo è oggi infangata senza ragione alcuna. Per quanto mi sarà possibile lo supporterò affinchè torni preso a casa". 

Poi il vero incubo: "Io e i miei due fratelli riceviamo dall’ambasciata pochissime informazioni. Nonostante le rassicurazioni, non sappiamo dove si trova adesso il corpo. Non sappiamo se e quando è stata fatta l’autopsia. Non conosciamo l’eventuale esito. Non sappiamo chi e come stanno svolgendo le indagini. Non abbiamo un inventario di quanto trafugato. Non sappiamo in che condizioni si trova la casa di Egle e se si trova in sicurezza o esposta ad altre effrazioni. Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta, nè documentazione".

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