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Cronaca Romano d'Ezzelino

Delitto del Monte Grappa, dissequestrata la villetta

Nei giorni scorsi la magistratura ha disposto che venissero tolti i sigili all'immobile di via Jona a Cornuda, dove fu trovato il corpo di Pascal Daniel Albanese. La famiglia non crede all'ipotesi dell'omicidio suicidio e vuole continuare a indagare

Tolti i sigilli alla villetta di di via Jona a Cornuda nel Trevigiano, dove il 26 novembre 2017 venne trovato il corpo senza vita di Pascal Daniel Albanese, ingnere 50enne in pensione di origini italo-francesi. Ne da notizia la trasmissione Chi l'ha visto, le cui telecamere sono entrate con la famiglia dell'uomo. 

La vicenda è esplosa in cronaca 40 giorni dopo la morte dell'uomo, alla vigilia di Natale, quando il cadavere della compagna,  l'avvenente Sofiya Melnyk, 43 anni, venne ritrovato in un burrone all’altezza del terzo tornante del Grappa, la Strada Cadorna che parte da Semonzo, in comune di Romano d’Ezzelino. Dall'autopsia è emerso che la donna era stata prima slevaggiamente picchiata. 

Le indagini degli inquirenti e testimonianze aspesso anonime hanno fatto emergere un lato oscuro della vita della coppia, con Sofiya che intratteneva contemporaneamente più relazioni, quasi certamente con l'assenso di Albanese. Ma, oltre a questo, gli investigatori non sono riusciti a trovare il bandolo di questa intricata matassa. 

All'interno della villetta, la famiglia ha subito notato alcuni documenti che potrebbero costituire elementi per ulteriori indagini. Nessuno, nella famiglia di Pascal crede che l'uomo si sia tolto la vita e vogliono riuscire ad arrivare alla verità. 

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