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Cronaca Zovencedo

Omicidio Pretto: il silenzio pesante di una morte dimenticata

Sono passati due anni da quella notte tra il 12 e 13 maggio 2017 quanto il "solitario di Zovencedo" fu freddato da un colpo di fucile sull'uscio di casa. Da allora la sua

Due anni dall'omicidio Pretto e il suo assassino non è ancora stato trovato. Ufficialmente la morte del boscaiolo non è ancora un caso irrisolto ma le indagini sembrano essere a un punto morto.  Anche il delitto più enigmatico che la provincia di Vicenza ha visto negli ultimi anni è destinato a diventare un cold case vicentino.

Mauro Pretto, ambientalista solitario che viveva ai confini della civiltà nel suo casolare in mezzo ai boschi di Zovencedo, nella notte tra il 12 e il 13 maggio 2017 è stato ucciso da un pallettone sparato da un fucile da caccia. 

Quella notte pioveva a dirotto e, secondo le ipotesi degli inquirenti Mauro conosceva il suo assassino. L'omicidio non ha ancora nessuno iscritto nel registro degli indagati e, da parte dei carabinieri che stanno investigando, regna il silenzio più assoluto solo la quasi certezza che si sia trattata di una vera e propria esecuzione. 

Dopo dodici mesi anche le ipotesi sul delitto hanno smesso di  rincorrersi, non avendo mai trovato nessuna conferma. Si parlava di un bracconiere, forse un cacciatore, con il quale Pretto - di carattere duro - avrebbe avuto una lite ma si diceva anche di una vendetta per qualche conto lasciato in sospeso o di un'offesa sottovalutata dal solitario di Zovencedo. I famigliari di Mauro hanno poche aspettative che il killer venga preso. Nel casolare dove abitava come in tutta la vallata di quella parte dei monti berici regna solo il silenzio. 

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