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Cronaca

Si vanta di essere l'ex della donna di un pregiudicato, pestato è in coma da 3 mesi

Grazie ad una lunga indagine dei carabinieri di Vicenza, due uomini di origine campana, entrambi nullafacenti e pregiudicati anche per reati legati agli stupefacenti sono stati arrestati. Pasquale Di Buono, 43 anni, nativo di Acerra (Napoli)e Paolo Marmino, 41 anni, nato a Sarno (Salerno). Tutte le immagini

Un furioso pestaggio che ha provocato lesioni gravissime, quasi sicuramente permanenti, ai danni di un 49enne residente a Vicenza, italiano, ricoverato da tre mesi all'ospedale San Bortolo. Alla base ci sarebbe un motivo passionale.

Il fatto, avvenuto nel capoluogo berico, nel quartiere di San Lazzaro, risale allo scorso 28 marzo, in un contesto di forte degrado. Tutta la vicenda ha come perno l'Albergo cittadino, gestito dal Comune, dove quasi tutti i protagonisti alloggiavano o ci erano rimasti per un lungo periodo. Al termine di una difficile quanto complicata attività d'indagine, durante la quale sono stati messi sotto controllo i cellulari dei protagonisti e sono stati posizionati dei microfoni che hanno portato ad intercettazioni ambientali, all'alba di oggi i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Vicenza hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale nei confronti di due uomini di origine campana, entrambi nullafacenti e pregiudicati anche per reati legati agli stupefacenti. Si tratta di Pasquale Di Buono, 43 anni, nativo di Acerra (Napoli), che già si trovava dietro le sbarre per un accumulo di pene e di Paolo Marmino, 41 anni, nato a Sarno (Salerno).

Pesta l'ex della compagna: è in coma



Entrambi sono ritenuti responsabili di tentato omicidio premeditato, mentre altre tre persone, due uomini di 59 e 51 anni e una donna di 50 sono stati denunciati a vario titolo per favoreggiamento personale e per aver indotto altri soggetti a non rendere dichiarazioni. Secondo una prima ricostruzione la vittima, in un momento in cui probabilmente era sotto gli effetti dell'alcol, si sarebbe vantato con altre persone di aver avuto una breve relazione con la donna, attuale convivente di Marmino: da qui sarebbe partita la "spedizione punitiva" avvenuta tra le 6.30 e le 7 del mattino. L'uomo, da qualche giorno ricoverato in un centro riabilitativo per lesioni cerebrali, avrebbe indicato lui stesso a un testimone gli autori del gesto prima di entrare in coma. Il pestaggio sarebbe avvenuto con una spranga di ferro, una chiave inglese e una catena: questi ultimi due oggetti, assieme ad un paio di scarpe, sono rinvenuti oggi nella casa di Marmino e posti sotto sequestro dai militari e ora sono al vaglio degli inquirenti.

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