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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Marano Vicentino

Fermato per l'omicidio del vicino di casa si toglie la vita in carcere

Era ritenuto il responsabile della morte di Mario Valter Testolin, freddato con due colpi di fucile nella mattinata di lunedì. A trovarlo senza vita sono stati gli agenti di polizia penitenziaria

Era stato fermato nella serata di lunedì con l'accusa di omicidio e, una volta portato in carcere, ha deciso di togliersi la vita.

Dopo aver ucciso con due colpi di fucile il 67enne Mario Valter Testolin, al culmine dell'ennesima lite, il 53enne Gelindo Renato Grisotto ha affrontato un interrogatorio di svariate ore che ha portato i carabinieri a ritenerlo il responsabile della morte dell'agricoltore in pensione. Una volta portato in carcere si è suicidato. A trovarlo senza vita sono stati gli agenti di polizia penitenziaria.

AGGIORNAMENTO

Come rende noto la procura di Vicenza, durante la notte, alle ore 00:20, Grisotto era stato associato alla Casa circondariale di Vicenza dopo il provvedimento di fermo di indiziato di delitto quale responsabile dell’omicidio premeditato di Testolin, consumato nelle prime ore di ieri nelle adiacenze dell’ abitazione della vittima, via Molinetta a Marano Vicentino. L'intervento dei carabinieri di Thiene aveva consentito – in base alle segnalazioni sulla presenza per strada di una persona raggiunta da colpi d’ arma da fuoco – di individuare in Grisotto l’autore dell'omicidio con due colpi di fucile di fabbricazione artigianale che lo stesso omicida aveva assemblato. I colpi avevano raggiunto Testolin dapprima alla schiena – con ogni probabilità la vittima volgeva in principio le spalle all’aggressore – e successivamente al torace, colpendo  organi vitali. I militari avevano immediatamente rinvenuto e sottoposto a sequestro all’interno dell’ auto del Grisotto l’arma da fuoco.

L'INTERROGATORIO

Secondo la prima ricostruzione – confermata da Grisotto nel corso dell’interrogatorio – il movente dell'omicidio era riconducibile a contrasti tra l’omicida e la vittima connessi alla vendita di un terreno agricolo da parte del Grisotto, che avevano dato luogo  anche una controversia giudiziaria in sede civile. Nella serata di ieri - dopo l’ esecuzione da parte dei militari del reparto operativo del comando provinciale di  Vicenza degli accertamenti per la rilevazione dei residui dello sparo sulla persona e gli indumenti del Grisotto e l’ascolto di persone informate -  all’ interno della caserma della compagnia carabinieri di Thiene il magistrato di turno della procura di Vicenza aveva interrogato Grisotto, il quale ha confessato l'omicidio.

È stato lo stesso omicida, parlando dell’antico e mai sopìto rancore che nutriva nei confronti di Testolin per asseriti torti subìti in seguito alla stipulazione dell’atto di  compravendita ed alle iniziative in sede giudiziaria intraprese dalla vittima, a ricostruire con lucidità e precisione i vari passaggi che avevano preceduto il delitto. Il 53enne aveva raggiunto con l’auto la vittima mentre questa era intenta ad eseguire operazioni di carico di una cisterna collegata a un mezzo agricolo, con la deliberata volontà di fare uso della rudimentale arma da fuoco che aveva portato con sé unitamente a quattro munizioni.

I DISTURBI DEPRESSIVI

Grisotto era coniugato con due figli, sebbene di fatto vivesse separato dai familiari all’interno della comune abitazione, e durante l’interrogatorio aveva dichiarato di non essere sottoposto a trattamenti terapeutici o farmacologici per disturbi comportamentali. Dichiarazione confermata dal medico curante, il quale lo aveva sottoposto a visita alcuni anni addietro per disturbi depressivi e gli aveva prescritto un consulto presso un centro specialistico, senza che tale indicazione avesse avuto  seguito da parte del paziente.

Il magistrato aveva comunque dato disposizione ai militari dell’Arma di rappresentare al personale della struttura carceraria – al momento dell’ ingresso nella Casa circondariale di Vicenza – la situazione di fragilità psicologica dell'omicida e l’esigenza di sottoporre a  sorveglianza il detenuto e nel biglietto di carcerazione della compagnia carabinieri di Thiene  era indicata espressamente tale necessità.

IL SUICIDIO

Nelle prime ore di questa mattina, alle ore 5, il personale del Corpo di Polizia penitenziaria ha segnalato al medico di guardia che Grisotto era stato rinvenuto appeso per i pantaloni ad una trave del vano doccia, all’ interno della cella.  Il medico - dopo avere rimosso  e disteso per terra il corpo con l’ ausilio degli agenti - ha riscontrato segni evidenti di strozzamento al collo da impiccagione, assenza di reazione agli stimoli verbali e dolorosi, tracce ematiche sulla bocca e sulla maglietta e ha praticato il massaggio cardiaco, con applicazione successiva del defibrillatore. Dopo l’ intervento del personale del 118, alle ore 5:45 è stato certificato il decesso dell'uomo per assenza di battito, respiro e riflessi papillari e corneali.

Da questa mattina, presso la Casa circondariale di Vicenza sono in corso di svolgimento attività d’ indagine - con acquisizione di rilievi fotografici, documenti ed assunzione di informazioni  -  da parte dello stesso sostituto Procuratore che aveva coordinato  le attività di indagine sull’ omicidio nella giornata di ieri e di militari del reparto operativo del Comando provinciale carabinieri di Vicenza per ricostruire le ultime ore di vita di Grisotto  dopo l’ ingresso nella casa circondariale ed accertare eventuali omissioni e/o negligenze. Nelle prossime ore sarà disposta l’ autopsia.

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