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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Marano Vicentino

Femminicidio di Marano, dopo la confessione del killer: «Presto uno sportello dedicato ad Anna»

Dopo essersi dichiarato innocente per mesi, il marito di Anna Filomena Barretta, Angelo Lavarra, avrebbe ammesso di essere stato lui a sparare il colpo di pistola. Il Comune di Marano, che si costituirà parte civile al processo, sta per aprire un centro antiviolenza

Non c'era ormai più ombra di dubbio sulla tragedia dello scorso 20 novembre in via Aldo Moro a Marano Vicentino, quando un colpo di pistola ha tolto la vita alla 41enne Anna Filomena Barretta, cassiera al Carefour di Thiene. Dopo le indagini, le perizie balistiche e l'autopsia, mancava solo l'ultimo tassello: la confessione del marito, la guardia giurata Angelo Lavarra. Confessione che sarebbe stata resa nota nei giorni scorsi e i cui particolari sono stati descritti da Ivano Tolettini sul Giornale di Vicenza.

L'uomo, guardia giurata 43enne di origini pugliesi come la consorte, avrebbe sparato alla moglie il giorno prima con la pistola di ordinanza, per poi ripulire tutto, nascondere il cadavere in camera sotto al letto e inscenare, l'indomani, il suicidio della 41enne.

Per mesi Lavarra aveva sostenuto la sua innocenza ma gli inquirenti avevano sempre sospettato di lui. Dopo un iniziale periodo a piede libero, l'uomo era stato incarcerato, visto che la sua versione dei fatti presentava diverse discrepanze. All'origine dell'uxoricidio ci sarebbe stata l'incapacità della guardia giurata di accettare l'imminente separazione dalla moglie: un'ossessione che si è trasformata in una tragedia.

«Sulle dichiarazioni di Lavarra non abbiamo ancora avuto conferma da parte della procura che, a quanto ci risulta, deve ancora chiudere le indagini», sottolinea l'avvocato della famiglia di Anna, Gaetano Crisafi «Ora attendiamo il processo».

Processo nel quale il Comune di Marano Vicentino si costituirà parte civile: «Abbiamo appreso della confessione di Angelo Lavarra sull’omicidio di Anna Filomena Barretta. Una triste e sconvolgente notizia che conferma l’importanza di costruire insieme, giorno dopo giorno, una comunità libera dalla violenza», si legge nella nota del Comune «Tutta la nostra comunità in questi mesi si è stretta, senza rumore, attorno alle figlie di Anna Filomena Barretta. Continuerà a farlo, insieme alla decisione, presa i mesi scorsi da parte dell’amministrazione comunale, di costituirsi parte civile nel procedimento penale nei confronti di Angelo Lavarra». 

Si avvicina, inoltre, l'apertura dello “Sportello donna” dedicato ad Anna. «Uno spazio sicuro dedicato alle donne in difficoltà e un presidio culturale ed educativo per sensibilizzare sulle tematiche di genere e rafforzare una comunità libera dalla violenza. Lo sportello sarà aperto nel mese di settembre in piazza Silva, nella nuova sede del settore Sociale del Comune e sarà seguito da una psicologa professionista, sostenuta dalle volontarie che già numerose hanno partecipato al primo corso di formazione organizzato lo scorso luglio a Marano - conclude la nota - Lo sportello sarà inaugurato ufficialmente il 20 novembre - a un anno dall’uccisione della donna -, con il coinvolgimento delle sue colleghe e delle scuole del nostro territorio»

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