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Cronaca

Omicidio Federica Giacomini, il gip è convinto: "L''assassino è Mossoni"

Dopo aver letto le pagine dell'inchiesta, il giudice per le indagini preliminari si è convinta che l'ex convivente avesse come movente il "deterioramento dei rapporti affettivi"

 Sarebbe stato il "deterioramento dei rapporti affettivi e di convivenza" il movente che avrebbe portato Franco Mossoni 55 anni, ad uccidere Federica Giacomini, 43 anni, l'attrice hard nota come 'Ginevra Hollander'. E' quanto si apprende dalla nuova ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Verona Rita Caccamo nei confronti dell'uomo, bresciano di Darfo Boario, accusato di omicidio aggravato e soppressione di cadavere.

Il documento, consegnato nei giorni scorsi a Mossoni nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, replica l'arresto ordinato il 30 giugno dal tribunale di Vicenza che tuttavia ai primi di luglio aveva dichiarato la propria incompetenza territoriale. Il corpo di Giacomini venne ripescato il 17 giugno dalle acque del lago di Garda, a Castelletto Brenzone di Malcesine (Verona), occultato all'interno di una cassa che Mossoni, spacciandosi per un biologo, aveva inabissato a meta' gennaio. Al barcaiolo che lo aiuto' in buona fede a trasportare la cassa, Mossoni si presento' come Franco Falkan e per quel servizio pago' 150 euro. Certi che a firmare la soppressione, e non il solo occultamento sia stato Mossoni, gli investigatori sono ora al lavoro per stabilire dove l'uomo possa aver commesso l'omicidio. 

Nella casa di San Pietro in Cariano dove Mossoni e Giacomini vivevano lo scorso anno, non sono state trovate tracce indicanti un'azione violenta. Solo i proprietari dell'appartamento, marito e moglie con abitazione contigua, hanno riferito agli investigatori dei continui litigi della coppia. "Sei un parassita che vuole solo soldi" era stata una frase di Giacomini diretta a Mossoni, captata dai vicini di casa.

Per gli inquirenti non ci sarebbero dubbi sulle responsabilita' dell'uomo che, dopo la soppressione del corpo, avrebbe cercato in ogni modo di raccogliere quanto piu' denaro fosse stato nella disponibilita' della sua compagna. Minacciando, il 21 gennaio, la direttrice di un ufficio postale di Verona che si era rifiutata di consegnare a Mossoni un vaglia inviato alla Giacomini dal marito separato. O ancora chiedendo con insistenza ai proprietari dell'appartamento in Valpolicella la restituzione della caparra versata dalla donna al momento della stipula del contratto. "Chi si comporta con simile cinismo dopo aver gettato il cadavere nel lago - rileva il gip nell'ordinanza - non puo' che essere l'omicida". 

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