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Cronaca Camisano Vicentino

Omicidio Camisano: Righetto ha ucciso Lucia con 36 fendenti

Il medico legale ha depositato nei giorni scorsi i risultati dell'autopsia. L'affidamento della figlia della coppia è seguita anche dal consolato della Colombia

Trentasei colpi da arma bianca, un coltello a serramanico, 16 dei quali da taglio e il resto di punta più quattro colpi inferti da corpo contundente. È questo il risultato dell'autopsia su Nidia Lucia Loza Rodriguez, la 37enne colombiana uccisa a coltellate lo scorso 12 aprile a Camisano Vicentino dall'imprenditore 48enne padovano Mirko Righetto.

Il fascicolo con le conclusioni del medico legale sono state depositate nei giorni scorsi in procura e potrebbero pesare sulla posizione dell'omicida con l'aggravante della crudeltà. Secondo il medico, Nidia Lucia avrebbe cercato di difendersi ma poi sarebbe morta quasi sul colpo con un fendente fatale sulla nuca, ma le ferite risultano anche sul torace e sul collo. Una volta a terra, Righetto avrebbe infierito ancora sul corpo della moglie.

Il killer si è scagliato contro la moglie con furia omicida perché lei aveva minacciato di tornare al suo paese, la Colombia, assieme alla figlia di tre anni. La bambina è affidata temporaneamente all'ex moglie di Righetto ma c'è una richiesta di affido anche da parte dei parenti colombiani, della quale si sta occupando il consolato del paese sudamericano.

Nel frattempo i parenti di Lucia, assistiti dall'avvocato Paolo Mele senior, si costituiranno parte civile nel processo che potrebbe svolgersi a settembre, mese in cui è prevista la conclusione delle indagini. Righetto, che si era avvalso della facoltà di non rispondere sarà interrogato di nuovo nelle prossime settimane. 
 

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