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Cronaca Nanto

Nanto, orafo denuncia banditi per tentato omicidio

La procura ha indagato Stacchio per eccesso colposo di legittima difesa dopo la morte di Cassol i cui familiari hanno annunciato di volersi costituire parte civile con richiesta di danni. Ora la denuncia di Zancan sottoscritta anche dal suo collega Pierangelo Moro

Migliaia di persone in piazza per Graziano Stacchio ma, nella tragedia di Nanto, fa la sua parte anche Robertino Zancan, il titolare della gioielleria assaltata il 3 febbraio da un commando armato di malviventi.

L'imprenditore  ha depositato martedì una denuncia contro gli ancora ignoti protagonisti della tentata rapina. Il gioielliere chiede alla procura di procedere per i reati di tentato omicidio, tentata rapina e danneggiamento. La sua denuncia affianca quella analoga presentata la notte stessa della rapina da Graziano Stacchio il gestore del distributore a fianco alla gioielleria che rispondendo al fuoco dei banditi ha ucciso Albano Cassol uno dei rapinatori entrati in azione. Adesso il gioco delle parti nella tragedia sembra completarsi: la procura ha indagato Stacchio per eccesso colposo di legittima difesa dopo la morte di Cassol i cui familiari hanno annunciato di volersi costituire parte civile con richiesta di danni. Ora la denuncia di Zancan sottoscritta anche dal suo collega Pierangelo Moro.

I due orafi nel documento depositato dai loro legali raccontano in prima persona quello che hanno vissuto: la telefonata da parte della commessa della gioielleria Jenny Sinigaglia che annunciava che un rapinatore era gia' dentro il negozio, la corsa in auto fino al piazzale del benzinaio mentre i banditi battevano contro le vetrine. "Alle mie grida - e' il racconto della denuncia - il bandito che faceva da palo, a volto coperto, e che imbracciava il Kalashnikov ha guardato nella nostra direzione, avanzando di due passi in avanti e alzando l'arma ad altezza d'uomo. Subito dopo ha iniziato a spararci due colpi con l'arma che impugnava". "Abbiamo la certezza - si legge ancora nella denuncia - che i colpi erano ad altezza uomo, nella nostra direzione e con l'intento di colpirci." Anche Graziano Stacchio, del resto ha chiesto alla procura di procedere per i reati compiuti contro di lui. Lo aveva fatto mettere a verbale il suo avvocato Lino Roetta al termine delle dichiarazioni spontanee che i carabinieri hanno raccolto la notte della sparatoria. 

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