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Cronaca Valdagno

Marzotto, morti ed ammalati per amianto: 10 manager indagati

I dirigenti sono accusati di violazione del decreto legislativo sulla salute e sulla sicurezza negli stabilimenti di Piovene Rocchette e Valdagno fino al 2011. Gli operai morti sono 6, altrettanti quelli ammalati di tumore

Maledetto amianto. Molto usato nella fabbricazione di macchinari, finchè non si scoprì che era cancerogeno, insinua nel corpo umano il suo veleno che scatena il suo effetto mortale solo dopo molti anni, ma senza lasciare scampo. E' la sorte toccata anche a sei operai della Marzotto di Valdagno e della Lanerossi di Piovene Rocchette, ed altrettanti sono ammalati di neoplasia.

In seguito ad un esposto delle famiglie, la procura di Vicenza ha aperto un'inchiesta ed ha inscritto nel registro degli indagati 10 manager del Gruppo, alcuni dei quali già in pensione. L'accusa è di violazione del decreto legislativo sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.Secondo le indagini, l'amianto era nell'impianto frenante dei macchinari tessili e sarebbe stato presente negli stabilimenti fino al 2011. La legge che lo bandisce risale al '92, comunque molto in ritardo rispetto ad altri Paesi.

La difficoltà dell'indagine sarà di stabilire quando gli operai si sono ammalati, obiettivo arduo proprio a causa dell' "effetto ritardato" della sostanza cancerogena. Lo stabilimento di Piovene Rocchette apparteneva all'Eni fino all'89, quando l'amianto era ancora permesso. Se un lavoratore avesse contratto la malattia, ma senza vederne gli effetti, in quel periodo non avrebbe diritto al risarcimento e i dirigenti della Marzotto non sarebbero colpevoli.

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