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Cronaca Montecchio Maggiore

Montecchio, zio gay non può fare il padrino

Il parroco di Lugagnano ha negato il ad un residente di Alte Ceccato di accompagnare il nipote alla cresima. L'uomo aveva dichiarato di essere omossessuale

Il parroco di Lugagnano è stato irremovibile: lo zio di un cresimando non potrà fargli da padrino perchè è omosessuale. Protagonisti della vicenda un residente di Alte Ceccato e suo nipote, 25enne alle prese con la cresima che si terrà il prossimo 18 dicembre. 

Come riportato sulle pagine de Il Giornale di Vicenza, il caso è stato portato alla luce da Rosario Barbera, cinquantenne di origine siciliana, residente ad Alte Ceccato. La donna nel 2013 ha fondato una famiglia anagrafica per vincoli affettivi con il suo compagno. Il nipote, dopo un adolescenza difficile si è riavvicinato alla Chiesa decidendo di affrontare il sacramento della cresima. Al corso di preparazione, dopo essersi informato sulle identità dei padrini, Don Antoni Sona, parroco di Lugagnano, però, ha messo il suo veto. Lo zio gay e convivente, non risponde ad alcune delle condizioni  per essere un padrino imposte dal diritto canonico. In particolare, l'uomo non rispetterebbe la clausola di moralità

Inutile ogni altra discussione, per non far saltare la cerimonia il ragazzo ha chiesto alla madre di essere anche madrina. La donna è separata, anche se non legalmente, ma questa volta non è stata mossa alcuna problematica. 

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