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Cronaca Montecchio Maggiore

Montecchio; posata la prima pietra del nuovo ospedale

Posata la prima pietra del nuovo ospedale di Montecchio. La cerimonia ufficiale si è svolta alla presenza del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Il primo stralcio sarà completato entro tre anni, con un investimento di 40 milioni di euro

Inizia ufficialmente oggi, con la posa della prima pietra, la costruzione del nuovo Ospedale Arzignano-Montecchio Maggiore. Un evento storico per il territorio dell'Ovest Vicentino e più in generale per l'evoluzione del sistema sanitario regionale verso standard sempre più elevati di efficienza, ma anche di qualità dell'assistenza ai cittadini.

La breve cerimonia si è svolta questa mattina alla presenza del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, del Commissario dell'ULSS 5 e Direttore Generale dell'ULSS 6 Giovanni Pavesi, dei sindaci e delle autorità del territorio. Il progetto Il nuovo ospedale sorgerà intorno al vecchio ospedale di Montecchio Maggiore, il cui nucleo originario sarà ristrutturato e mantenuto. Per garantire la funzionalità sanitaria e la cantierabilità della struttura durante i lavori di costruzione, sono state programmate le fasi funzionali costruttive in successione temporale, che saranno realizzate sulla base della programmazione aziendale. I lavori saranno dunque realizzati per stralci, con il primo e più corposo stralcio funzionale che sarà completato entro tre anni e comprenderà la realizzazione di Pronto Soccorso, area delle degenze chirurgiche e mediche e sale operatorie.

L'investimento per il primo stralcio sarà di 40 milioni di euro, di cui 24,5 tramite finanziamento del Ministero della Salute, ai quali si affiancano ulteriori 13 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Veneto e 2,5 milioni a carico dell'Azienda. Il costo complessivo dell'opera, compreso anche il secondo stralcio, sarà invece di 55 milioni di euro. La struttura sorgerà su un'area di 34.500 mq e si svilupperà in verticale, su 8 livelli (6 per l'attività sanitaria e ulteriori due per gli impianti tecnici). Complessivamente i posti letto saranno 277, di cui 32 camere singole e i rimanenti in camere doppie. L'elemento che caratterizzerà immediatamente l'opera dal punto di vista visivo sarà la forma a doppio emiciclo attorno ad un corpo centrale: un elemento architettonico che renderà l'ospedale vicentino un'opera unica nel panorama nazionale. Un progetto estremamente innovativo, dunque, che fa però dell’innovazione non un mero exploit architettonico, ma lo strumento per migliorare il servizio ai cittadini e l'operatività. La particolare forma della struttura è stata infatti elaborata a partire dai flussi organizzativi sanitari, che ne hanno determinato l'andamento e i volumi, con lo scopo di ottimizzare la funzionalità e l’efficienza del servizio e garantire la facilità e l’economicità della gestione.

«Oggi - sottolinea Giovanni Pavesi, Commissario dell'ULSS 5 e Direttore Generale dell'ULSS 6 - posiamo la prima pietra di un'opera destinata a fare la storia di questo territorio: al mio arrivo ho trovato un progetto molto interessante, per il quale non possiamo che rendere merito a chi mi ha proceduto, in particolare al dr. Giuseppe Cenci, ma ora inizia la sfida più impegnativa, perchè si tratta di passare dal foglio di carta alla realtà, rispettando in modo rigoroso tempi e costi. Al di là della retorica, la cosa davvero importante è che quest'opera rappresenta la dimostrazione più concreta della volontà di continuare a investire per una qualità sempre più elevata dell'assistenza nel territorio. Il nuovo assetto verso il quale si sta evolvendo il sistema sanitario locale non porterà infatti ad alcun impoverimento dell'assistenza nel territorio dell'Ovest Vicentino, ma al contrario i cittadini potranno contare su un nuovo ospedale, all'avanguardia per standard di accoglienza e con un più elevato tasso di rinnovamento delle dotazioni tecniche. Non solo, ma con il nuovo ospedale sarà più semplice portare avanti il processo di integrazione sempre più stretta con l'hub di Vicenza per le specializzazioni di eccellenza. E ancora, due ulteriori motivi di merito del progetto, che ritengo vadano sottolineati, sono la scelta di valorizzare la struttura ospedaliera già esistente, senza un ulteriore consumo di suolo in un territorio già densamente urbanizzato, e il finanziamento dell'opera interamente mediante fondi pubblici, che ci garantirà in futuro la massima libertà di gestione anche per quanto riguarda i servizi accessori non sanitari»

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