Monsignor Pizzol in partenza per il Camerun: "L'ecumenismo di sangue"
I preti vicentini in Camerun guidano due popolose parrocchie, quella di Tchere, don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri, e quella di Loulou, don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi, con le suore della Divina Volontà di Bassano
"L'Ecumenismo di sangue": così Papa Francesco ha definito le persecuzioni che i cristiani, di ogni fede, stanno subendo nei paesi dove l'estremismo islamico è presente e, spesso, esplode in violentissimi attacchi. L'edificazione di scuole e partecipare al quotidiano lavoro che vi si svolge può costare la vita. E' il caso del Camerun, dove è stato appena liberato padre Georges Vandenbeushf, francese, dopo quasi due mesi di prigionia. Il 13 novembre era stato rapito dai jihadisti di Boko Haram, violento leader estremista nigeriano, che dichiara di voler distruggere l'"educazione occudentale". I suoi uomini sono accusati di aver dato fuoco ad un campus universitario: 50 le vittime ufficiali, ma si parla di mille giovani spariti.
Il vescovo della diocesi di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, effettuerà dal 7 al 22 gennaio una missione in Africa, in cui operano quattro preti e una comunità di suore originari del capoluogo berico. Pizziol visiterà la diocesi di Maroua-Mokolo, proprio in Camerun, accompagnato dal direttore dell'Ufficio missionario diocesano don Arrigo Grendele. I preti vicentini in Camerun guidano due popolose parrocchie, quella di Tchere, retta da don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri, e quella di Loulou, da don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi, coadiuvati dalle suore della Divina Volontà di Bassano del Grappa.
"Mons. Pizziol - spiega la Diocesi di Vicenza - intende con questa visita porre un segno di vicinanza ai nostri missionari e di fraternità verso le loro comunità cristiane, in quello spirito di apertura e universalità che sono propri della fede cattolica".
