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Cronaca San Vito di Leguzzano

Lo zaino con la droga nascosto al cimitero: arrestato baby pusher

L'operazione dei carabinieri ha avuto luogo ieri sera a San Vito di Leguzzano, nel vicentino. I ragazzini si erano fatti notare per comportamenti sospetti. Lo spacciatore è stato portato in un centro di prima accoglienza

Spacciava ai suoi coetanei, tutti minorenni, nel centro del paese, senza preoccuparsi delle conseguenze. Il baby pusher, 15 anni, è stato portato prima in un centro di prima accoglienza di Treviso, e poi a casa, in una sorta di "domiciliari per minori".

La scorsa serata i carabinieri della Stazione di Schio, coordinati dal luogotenente Sergio Asciolla, hanno chiuso il cerchio su una attività di indagine riguardante alcuni ragazzini di San Vito al Leguzzano che erano stati segnalati per i loro movimenti sospetti, per i loro comportamenti strani, in particolare per il loro stile di vita non adeguato alla loro crescita. Le segnalazioni erano arrivate dagli stessi compaesani, che vedevano i ragazzi, dai 13 ai 15 anni, rientrare a casa visibilmente barcollando.

L’attenta osservazione e il monitoraggio messo in atto dagli uomini del comandante Asciolla hanno  permesso di sgominare questa mini comitiva che era solita ritrovarsi al centro, dove si riforniva di hashish da parte di un loro coetaneo  e successivamente si dirigevano in un altro posto per consumarla. Il blitz sabato scorso quando i carabinieri hanno sorpreso nella fragranza della cessione della droga, il mini spacciatore, arrestandolo. Gli altri ragazzi che erano con lui sono stati segnalati alla competente autorità. Il minore arrestato è stato associato, su ordine del magistrato minorile, al centro di prima accoglienza a Treviso.

Secondo quanto si apprende, il giovane spacciatore aveva nascosto uno zainetto nei pressi del cimitero, dove teneva vari oggetti per consumare hashish, tra i quali una maschera antigas privata del filtro. "La nostra operazione è mirata alla sensbilizzazione sul problema - spiega il luogotenete Asciolla - affinchè le famiglie siano informate sul problema e siano in grado di prendere provvedimenti".

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