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Cronaca

Bracconieri minacciano guardia Enpa: la tensione si alza

«La nostra guardia ha segnalato alle autorità comunali, spesso accompagnando la Polizia locale proprio sul luogo dell'abuso, numerose altane abusive, molte delle quali sono state poi demolite" spiega Renzo Rizzi

L'Enpa fa quadra attorno al volontario minacciato di morte da anonimi. Una lettera scritta al computer e recapitata direttamente all'abitazione del destinatario; poche righe, con cui ignoti hanno minacciato di morte una guardia zoofila Enpa di Vicenza e la sua famiglia. LA DENUNCIA DI ANDREA ZANONI

 La missiva sarebbe da collegarsi alle attività anti-bracconaggio svolte dal volontario nel territorio vicentino. «In questa zona noi dell'Enpa, insieme alle altre associazioni che aderiscono al Coordinamento protezionista vicentino siamo molto attivi sul fronte del contrasto alla caccia di frodo - spiega Renzo Rizzi, Caponucleo di Vicenza - in particolare la Guardia vittima del gravissimo atto intimidatorio stava collaborando con le autorità locali all'individuazione, al censimento e alla demolizione delle strutture abusive, utilizzate dai bracconieri per appostarsi e sparare alla fauna selvatica, soprattutto uccelli migratori».

 Si tratta delle «altane» e delle torrette, molto diffuse nei boschi vicentini, costruite senza che i comuni abbiano mai rilasciato alcuna autorizzazione ad edificare e senza il rispetto delle più elementari norme di sicurezza. Fabbricati che rappresentano non soltanto una gravissima minaccia alla legalità ma costituiscono anche un serissimo pericolo per la pubblica incolumità, tanto più che sono destinati ad ospitare uomini armati. ALTANE: TUTTI GLI ARTICOLI

«La nostra guardia zoofila ha segnalato alle autorità comunali, spesso accompagnando la Polizia locale proprio sul luogo dell'abuso, numerose di queste strutture abusive, molte delle quali sono state poi demolite - prosegue il Caponucleo di Vicenza -. È evidente che la sua solerzia abbia toccato un "nervo scoperto" dei bracconieri».

 «Esprimo piena solidarietà al nostro volontario, al quale sono profondamente grata per l'abnegazione e l'attaccamento al dovere che ha saputo dimostrare, anche al prezzo di subire fortissime pressioni psicologiche - aggiunge il presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi -. Ma lo ringrazio anche per la freddezza di cui ha dato prova: so che egli continua a svolgere i propri compiti incurante della minacce. Quanto accaduto è un fatto gravissimo, indegno di un Paese civile quale il nostro. Auspico che la Magistratura faccia piena chiarezza sulla vicenda e assicuri l'incolumità della Guardia Zoofila e della sua famiglia».

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