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Cronaca

Michela Morellato condannata a 6 mesi: diffamò una dipendente del Cup su Facebook

Dopo due anni e mezzo dal fatto, è arrivata la condanna in primo grado per l'imprenditrice vicentina, che ha comunque annunciato il ricorso in appello

Si è concluso con una condanna a 6 mesi con la condizionale e una provvisionale da tremila euro, il primo grado del processo che vedeva Michela Morellato accusata di diffamazione aggravata ai danni di una dipendente del Cup dell'ospedale San Bortolo. L'avvocato della difesa ha annunciato che presenterà appello. 

LA STORIA

La vicenda ha inizio il 2 luglio del 2015, quando l'imprenditrice vicentina, all'epoca incinta del secondo figlio, ha un'accesa discussione con l'impiegata allo sportello, Placati gli animi, prima di uscire Morellato effettua alcune riprese con il telefono, commentando negativamente l'operato della donna, e poi posta il video sulla sua pagina Facebook. 

La vittima decide di sporgere denuncia e, nell'ottobre 2016, il PM Silvia Golin chiede ed ottiene il rinvio a giudizio. Il processo si è svolto lunedì mattina. 

I COMMENTI

"E' una condanna molto dura - commenta l'avvocato - Di cui sapremo le motivazioni tra 60 giorni. Sicuramente il fatto che Morellato abbia spesso ripostato quel video sui social, rincrando la dose di polemica, non è stato d'aiuto"

"Sono veramente distrutta per questa condanna, così pesante e insapettata. Io ho solo espresso il mio pensiero, tra l'altro senza fare il nome nè rendere riconoscibile l'impiegata. Speriamo ora nella sentenza d'appello"

è il commento di Michela Morellato, apparsa molto provata al termine dell'udienza.

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