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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Barbarano Vicentino

Botte in testa al ragazzino autistico, insegnante ed assistente arrestate: stupore della preside

Mariapia Piron, insegnante, e Oriana Montesin, collaboratrice dell'Ulss per una coop sono state arrestate in flagranza nella scuola media di Barbarano, Vicenza. La preside: "Profondamente stupita"

Arrestate in flagranza di reato mentre insultavano e maltrattavano un ragazzino autistico di cui avrebbero dovuto occuparsi. Si tratta di un'insegnate di sostegno, Mariapia Piron, professoressa di 59 anni, residente a San Giovanni in Monte di Mossano, e di un'operatrice, Oriana Montesin, 54, di Barbarano, dipendente di una cooperativa incaricata dall'Ulss 6. Le donne avevano l'incarico di seguire uno studente disabile di 14 anni, presso la scuola media di Barbarano, in provincia di Vicenza. LA PRIMA RICOSTRUZIONE

L'ARRESTO I militari dell'Arma sono entrati a colpo sicuro nell'istituto alle 13.30 sorprendendo le due donne, di 54 e 59 anni, mentre usavano un metodo certo non educativo per il ragazzo che, data la sua disabilità, non riusciva né a reagire né a difendersi. L'accusa per entrambe è di maltrattamento nei confronti di un minore con disabilità. I provvedimenti sono scattati d'intesa con la Procura di Vicenza, cui i carabinieri hanno collaborato attraverso il pull 'fasce deboli'. Verificata la condotta delle due donne, gli investigatori hanno proceduto all'arresto "facoltativo".

LA DENUNCIA La denuncia era partita dai genitori che si erano accorti di alcuni segni di violenza sul corpo del figlio (soprattutto sulla testa) affetto da una forma di autismo. Lo studente 14enne frequenta la classe terza ed è seguito anche da un'altra insegnante di sostegno, oltre a quella indagata. La co-presenza dell'operatrice della coop sociale, indicata dall'Asl, permette invece di accudire il ragazzo in tutte le sue necessità.

LA REAZIONE La preside dell'istituto si è detta "profondamente stupita" dall'esecuzione del provvedimento cautelare, aggiungendo che solo stamane, all'arrivo degli investigatori a scuola, ha appreso della vicenda. "Il ragazzo è sempre stato tranquillo - ha sostenuto - si rapportava in modo sereno con queste persone. Credo che se ci fossero stati dei problemi, addirittura così gravi, avrebbe manifestato disagio verso l'insegnante e l'operatrice. Ma anche dalla famiglia non ci è mai giunta nessuna segnalazione, nulla".

LA FAMIGLIA Il padre, dopo essersi accorto di ematomi e piccole lesioni sul corpo del figlio, non si è rivolto infatti all'istituto, ma all'Arma riferendo i suoi sospetti. Così i carabinieri hanno avviato gli accertamenti del caso, svolgendo le indagini coordinate dal pm berico Barbara Munari, ponendo l'attenzione sull'intero orario, dalle 8 alle 12, dal lunedì al venerdì, in cui il ragazzo è seguito a scuola con un programma ad hoc. L'insegnante di sostegno finita in manette segue nella stessa scuola altri 4-5 ragazzi con disabilità. Ma sembra che solo con il 14enne l'insegnante e la collaboratrice sociale avessero difficoltà. Secondo quanto si è appreso, le donne avrebbero usato le maniere forti, con sberle e anche insulti, senza sapere che ad osservarle c'erano i carabinieri. I militari sono intervenuti stamane sorprendendole in flagranza di reato. Dopo essere state ammanettate, insegnante e operatrice sono state portate in caserma per le formalità di rito, e quindi nel carcere di Verona.

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