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Cronaca Montecchio Precalcino

Maltratta i disabili psichici, sospeso per un anno dalla professione

È quanto ha stabilito il Gip Venditti nei confronti di un operatore sanitario che avrebbe tormentato alcuni ospiti di una casa di cura per persone affette da disturbi mentali dell'Alto vicentino: «fondamentale il lavoro della squadra mobile». A breve ci sarà l'interrogatorio di garanzia

Per mesi in svariate occasioni un operatore sociosanitario avrebbe tormentato con insulti e talvolta con percosse alcuni ospiti di una clinica per disabili mentali di Montecchio Precalcino nell'Alto vicentino. Dopo le segnalazioni partite dall'interno della struttura si è mossa la procura berica che ha coordinato le indagini degli uomini della squadra mobile di Vicenza presso la questura. Le prove raccolte sono state ritenute sufficienti dal giudice per le indagini preliminari Roberto Venditti il quale ieri ha emesso un provvedimento di interdizione dalla professione nei confronti dell'uomo, un italiano sui quarantacinque anni, con relativo obbligo di firma in questura.

La novità è emersa stamani proprio in viale Mazzini dove il dottor Lorenzo Ortensi (in foto attorniato dai cronisti), responsabile della squadra mobile, ha tenuto un briefing con i suoi collaboratori. Durante l'incontro il vicequestore Ortensi ha spiegato che nei confronti dell'indagato il pubblico ministero Cristina Carunchio ha potuto fare affidamento «sulle intercettazioni ambientali audio video disposte dal Gip stesso» le quali hanno fornito «un consistente e rilevante quadro indiziario» grazie al quale l'accusa è stata «efficacemente coltivata» proprio durante gli ultimi mesi. «Dalle evidenze investigative - fa sapere il dirigente - si è potuto appurare come la condotta illecita, fatta di vessazioni varie e maltrattamenti, riscontrati in svariati episodi, sia iniziata tra il novembre ed il dicembre del 2019. Ed è in questo senso - precisa Ortensi - che il lavoro dei nostri investigatori è stato fondamentale anche grazie al supporto fattivo avuto dalla direzione dell'istituto».

Il responsabile della mobile aggiunge che il pubblico ministero ha valutato i comportamenti dell'indagato anche alla luce dell'aggravante «prevista dalle norme penali» nei confronti di chi commettendo un reato «abusa della posizione di debolezza della persona posta sotto la sua tutela che al contempo è bersaglio del comportamento criminoso». A breve l'indagato sarà ascoltato dinanzi al Gip durante l'interrogatorio di garanzia: si tratta di uno degli snodi chiave di un procedimento penale (che approderà al processo solo dopo la decisione del Gip ovviamente visto che le indagini sono ancora in fase preliminare), quantomeno per i soggetti sottoposti a misure cautelari o interdittive.

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