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Cronaca

Lutto a Vicenza, muore Toni Vedù dell'Anonima Magnagati

L'eclettico ex professore del Lioy, celebre per le sue preformance teatrali e per le pungenti illustrazioni, è morto a 67 anni, dopo una lunga malattia

Lutto a Vicenza, e non solo, per la morte di Antonio Vedù, detto affettuosamente "Toni". Celebre per aver fondato lo storico gruppo di cabaret Anonima Magnagati oltre alle sue divertenti illustrazioni, ha perso contro una lunga malattia, a 67 anni. Si era esibito fino a un paio di mesi fa. 

Ex insegnate al Lioy di Vicenza, Vedù è stato salutato da centinaia di fan sulla sua pagina Facebook, che hanno condiviso nel dolore i tanti ricordi lasciati da questa personalità fuori dal comune, all'ombra dei colli berici. 

Vedù esordì come illustratore, passione mai dimenticata, ma sul palcoscenico trovò poi lo spazio prediletto per esprimere la sua arte e la sua passione per la musica.  Le prime esperienze a metà degli anni sessanta con il trio Folk  Studio 3 formato assieme a lui da Ferruccio Cavallin e Roberto Meneguzzo.  Nel 1972, la svolta artistica e l'incontro con Bobo Morello da cui nacque l'Anonima Magnagati

Da allora tanti successi all'insegna di un cabaret che mescolava il dialetto, la musica americana, e una sferzante ironia.  Come solista Toni Vedù si dimostrò un artista complesso, alternando al'impegno sul palco la sua arte pittorica collaborando come vignettista per molte riviste e venedno esposto in Italia e all'estero. La galleria da lui allestita a Porta Padova è stata per molti appassionati un punto di riferimento indiscutibile, mentre il suo stile visionario ha fatto la fortuna di molti collezionisti.  L'ultima avventura artistica ed editoriale nel 2011 con il volume:«La pittura ha le gambe lunghe. 150 anni di arte moderna in 150 vignette” scritto per Agorà Factory, mentre rimarrà solo tra i progetti non completati, lo studio di Vedù sul "Palladio privato" portato avanti in questi mesi con lo scrittore Stefano Ferrio. 

Il ricordo di Vedù non resterà solo nel cuore degli amici o dei fan che da sempre lo seguivano, ma anche, magie dell'arte, in uno dei simboli della città. Suo, infatti, lo stemma del Vicenza Calcio. Pur non essendo un grafico di professione, Antonio Vedù aveva partecipato al concorso indetto dalla società biancorossa per l'ideazione del nuo stemma all'inizio degli anni ottanta, vicendolo.  

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