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Cronaca

Fanesi sentito dalla Digos non ricorda nulla, il fratello: "Spero in imminenti indagati"

L'ultras ferito il 5 novembre al Menti oggi sarà dimesso dopo quattro mesi di ricovero. La famiglia: "Abbiamo testimoni e prove documentali, presto saranno sentiti poliziotti e tifosi"

Massimiliano Fanesi sta arrivando a Vicenza per portare a casa il fratello Luca, il tifoso della Sambenedettese ferito gravemente nel dopo-partita del 5 novembre allo stadio Menti. Dopo settimane di coma e due interventi chirurgi, oggi il 44enne uscirà dal San Bortolo. Su ordine della procura di Vicenza l'ultras è stato sentito ieri dalla Digos alla quale ha riferito di non ricordare assolutamente nulla. Anche se fuori pericolo le sue condizioni richiederanno molto tempo per un eventuale recupero.

"Si ricorda solo che era in auto a mangiare un panino e poi il buio", spiega Massimiliano che fornisce un aggiornamento sul fascicolo aperto sul caso. "Abbiamo portato un po' di materiali, tra prove documentali, testimoni e video e ci aspettiamo che siano indagati determinati soggetti, cosa che spero avverrà a breve termine". 

Sullo sviluppo delle indagini vige il più stretto riserbo e dalle dichiarazioni della vittima non è emerso nula di concreto in questo senso.

"Dietro a quel furgone non è successo niente di accidentale",

aggiunge però il fratello senza specificare alcuna tesi. La famiglia di Luca Fanesi ha sporto denuncia contro ignoti 

A quattro mesi dal'episodio sembra che la procura sia intenzionata ad ascoltare le testimonianze di alcuni poliziotti del servizio d'ordine all'esterno del Menti durante la partita e di molti tifosi della Sambenedettese per ricostruire.  Sia gli ultras che gli agenti sono stati individuati grazie a un filmato depositato da Andrea Balbo, il legale che assiste la famiglia Fanesi.

Nella memoria depositata, oltre alla prima testimonianza di Luca che riferiva di essere stato picchiato dai poliziotti c'è anche un filmato ripreso da un palazzo vicino a Campo de Nane dove si vede il tifoso scomparire dietro un cellulare della poliza. Ma ci sono anche testimonianze di tifosi della Samb che parlano di ferite al capo profonde che sembrerebbero non coincidere con l'altra tesi, quella della caduta accidentale.

I disordini del 5 novembre hanno visti coinvolti una ventina di persone con bastoni che cercavano di trovare un contatto coi tifosi biancorossi. Il gruppetto è stato disperso dall'intervento della polizia e tre ultras sono stati poi indagati per rissa, travisamente e porto di armi improprie. In quel frangente è avvenuto il ferimento di Farnesi che per ora resta ancora un mistero. 

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