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Cronaca Lonigo

Omicidio-suicidio a Lonigo: il killer voleva portare Tanja e la figlia in Serbia

La tragedia che si è consumata venerdì è stata l'epilogo di una serie di violenze che duravano da più di un anno. L'omicida latitante all'estero era tornato insistendo nel recuperare un rapporto ormai degenerato

La tragedia di Lonigo di venerdì mattina nasce da un dramma famigliare degenerato nel giro di un anno. Zoran Lukijinovic e Tanja Dugalic erano una coppia come tante altre. Arrivati entrambi in Italia dalla Serbia agli inizi degli anni 2000, stavano per ottenere la cittadinanza italiana per lunga permanenza, come la loro figlia di quattro anni. Lukijinovic di professione faceva il camionista mentre Tanja l'operaia. Si erano sposati nel 2005  e per più di 10 anni tutto sembrava filare liscio all'interno della famiglia che abitava in un appartamento ad Orgiano. 

Cronaca di un femminicidio annunciato

Qualcosa ha fatto degenerare il loro rapporto l'anno scorso. È allora che è iniziata la violenza, prima le minacce di lui nei confronti di lei, poi le botte, tanto che Tanja si era rivolta alla giustizia per interrompere quell'incubo. Una giustizia che ha proceduto velocemente nei confronti dell'uomo, prima con la condanna per violenza aggravata e il carcere, poi con il divieto di avvicinamento alla casa famigliare e infine con la misura cautelare dei domiciliari a Lonigo. 

Domiciliari dai quali Zoran è evaso nel luglio del 2018. Quaranta giorni di latitanza, la maggior parte dei quali passati - secondo la ricostruzione dei carabinieri - oltre confine, probabilmente in Serbia. Il paese dal quale la madre di Tanja era arrivata da poco per aiutare la figlia a tenere la nipotina. 

A quanto risulta l'uomo non ha mai accettato la fine del rapporto, pur scusandosi più volte con la moglie per il suo comportamento e manifestando pentimento anche durante i processi. In realtà avrebbe continuato  a perseguitare la moglie con telefonate e con visite improvvise condita da minacce di morte. 

Minacce che sono diventate realtà alle otto di mattina di venerdì, vicino al luogo di lavoro di Tanja in via Campistorti a Lonigo. Lui l'ha aspettata e fermata in auto. Le forze dell'ordine ritengono molto probabile che sia stato l'ultimo tentativo di recuperare il rapporto, forse per chiedere alla moglie di ricominciare, magari in Serbia. Al rifiuto di lei ha tirato fuori la pistola, probabilmente presa all'estero, al mercato nero. 

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