Tragedia in ditta, operaio 49enne vittima di un incidente sul lavoro: inutili i soccorsi
E' successo sabato mattina, poco dopo le 11 a Chiampo. Sul posto i sanitari del Suem 118, i Vigili del fuoco e i carabinieri che stanno indagando sull'accaduto
I Vigili del fuoco, sabato mattina, sono intervenuti a Chiampo in via dell’Artigianato all’interno delle ditta Meccanica Lovato, specializzata in lavorazioni meccaniche, per un incidente sul lavoro.
I pompieri arrivati da Arzignano hanno assistito il personale medico del Suem, i quali hanno solo potuto accertare la morte di un operaio 49enne, che era intento a lavorare su una fresa a controllo numerico di grandi dimensioni. La vittima è Giuliano Pandolfo, residente a Chiampo.
L’allarme è stato dato da un’altra persona presente all’interno dell’azienda. Sul posto i carabinieri e il personale dello Spisal. Da una prima ricostruzione sembra che l'uomo sia rimasto impigliato negli ingranaggi della fresa sulla quale stava lavorando e abbia battuto violentemente il capo.
Sull'incidente sono intervenute anche le sigle sindacali: "Tutti impegnati a fare prevenzione dal virus Covid-19 ma ancora accadono incidenti mortali sul lavoro - dichiarano Stefano Chemello Fim Cisl, Morgan Prebianca Fiom Cgil e Carlo Biasin Uilm Uil - Dobbiamo purtroppo constatare che non basta avere previsto per decreto legge in tutti i luoghi di lavoro il comitato di sicurezza aziendale per l'emergenza, evidentemente in tutti i luoghi di lavoro dove non sono presenti le organizzazioni sindacali il problema sicurezza sul lavoro è trascurato e non è una priorità delle aziende”.
Ed aggiungono: “Si spiega solo così il fatto che la ripresa lavoritiva coincida in provincia di Vicenza con due infortuni mortali sul lavoro. Davvero è ora di cambiare è urgente mettere al centro sicurezza. I comitati di sicurezza possono essere lo strumento di prevenzione dal virus covid-19 ma sopratutto dagli infortuni sul lavoro, bisogna crederci. Tutte le aziende, non importa se grandi o piccole devono adeguare gli standard di sicurezza e chi deve vigilare lo faccia seriamente non a parole”
"Lo Spisal deve essere di supporto e vigilanza - concludono Chemello, Biasin e Prebianca - per questo serve potenziarlo con più risorse, con più addetti per poter effettuare i controlli di prevenzione. la partecipazione e la condivisione è la via tracciata anche con il tavolo avviato in prefettura tra tutte le parti sociali e le istituzioni interessate, se davvero non si interviene in materia precisa il numero di morti non farà altro che aumentare".